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Almeno lasciate i letti…

Di Antonio Caneva, 21 Settembre 2017

È furto: è un furto portare via un portacenere dalla camera, è un furto prendere un accappatoio dell’albergo, è un furto appropriarsi di un telo da spiaggia di un hotel al mare… Tutto questo e altro ancora sono furti.
La morale corrente tende a giustificare questi comportamenti.
Mi diceva una mia conoscente: «Sono stata in crociera e non ho resistito dal prendere come souvenir una tazza con il logo. Le vendevano anche sulla nave, ma erano troppo care». Questa ragazza non sa che le navi da crociera, con dei margini di profitto risicato, tendono a monetizzare al massimo i ricavi ancillari e così danno in gestione, a prezzi elevati, i servizi ai viaggiatori. Se avesse acquistato la tazza nel negozio a bordo, l’avrebbe pagata (cara) a un operatore terzo, mentre invece così ha portato via la tazza di proprietà della compagna di navigazione.
Ero in viaggio assieme ad amici in Polonia e mi piaceva molto un bicchiere da birra della birreria in cui ci trovavamo. Ho detto: «Chiederò al cameriere di vendermene uno». «Ma sei scemo: fai all’italiana, nascondilo e portalo via».
Ecco, questo «all’italiana» non mi piace.
Certo, ci sono anche alberghi che nella camera segnalano che alcuni elementi (principalmente gli accappatoi) sono in vendita alla reception; spesso però a costi proibitivi: tali strutture si aspettano un guadagno anche su questo. È un po’ come pretendere la botte piena e la moglie ubriaca: non essendo la vendita di oggetti il loro core business, sarebbe più saggio se si accontentassero di recuperare il costo dei beni che si vuole evitare vengano sottratti.
In questo modo si potrebbe contrastare la tentazione del “diavoletto” che c’è in ognuno di noi, che suggerisce, per crearsi una giustificazione: «Prendo il bene senza dirlo, perché la struttura (ingorda) vuole guadagnare anche su questo!».

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