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Allo Stelvio in stile resort

Di Daniela Lombardo, 29 Agosto 2003

Presentiamo qui di seguito l’esperienza del direttore di un hotel che ha scelto la formula del franchising, entrando a far parte di Domina hotels & resorts.

Domanda. Da quanto tempo lavora con Domina?
Risposta. Dall’anno scorso, da quando abbiamo rilevato tutta la struttura. L’immobile è di nostra proprietà, una residenza turistico-alberghiera, cioè una struttura alberghiera con angolo cottura nelle camere. Fino a quest’anno la normativa era questa, ma la nuova classifica della Provincia autonoma di Trento prevede per il nuovo anno che il 30% dei posti letto possa anche non avere cucina. Quindi la struttura verrà suddivisa: metà suite e metà solo camere.:
D. Come è avvenuto l’incontro con Domina?
R. Questa struttura è stata inizialmente venduta in comproprietà e cercavamo una grande società per la commercializzazione delle suite. L’approccio iniziale è avvenuto con la rete di vendita dell’organizzazione, poi siamo venuti a conoscenza delle opportunità che si potevano sviluppare e abbiamo fatto un accordo generale con Domina hotels & resorts sia per quello che riguarda il franchising sia per le vendite, adeguando una parte della struttura per allinearci agli standard Domina.
D. Quale cambiamento ha portato Domina?
R. È stata una svolta: ad esempio ci stiamo organizzando ora con le prenotazioni on line e penso che presto riusciremo a integrarci totalmente all’impostazione Domina. Il cliente che entra al Domina Parco dello Stelvio deve sentirsi come se entrasse al Domina Alaska o al Miramonti. Pur apprezzando le caratteristiche specifiche della struttura, deve contare sulla stessa organizzazione e sugli stessi standard Domina.
D. Come si inserisce la struttura nel contesto generale della località?
R. Quando le ultime camere saranno pronte, il prossimo inverno, dal punto di vista della ricettività sarà la struttura a 4 stelle più grande della Val di Pejo. Io sono sempre vissuto qui e sono molro legato al territorio. Ho rilevato questa struttura perché sono convinto che per me e la mia famiglia rappresenti il futuro.
D. Per il momento, però, l’albergo è ancora a tre stelle, anche se ha tutte le caratteristiche per aumentarle a quattro.
R. Si tratta di un problema tecnico: entro settembre dovrebbe essere approvato il regolamento della nuova legge provinciale che escluderà dai criteri di valutazione la sala colazioni separata, l’unico parametro che a noi manca.
D. Che tipo di clientela è quella fidelizzata, che ritorna ogni anno?
R. È la clientela che ci segue dalla gestione degli anni precedenti. Sono famiglie con bambini piccoli o grandi: quelli piccoli di 7-8 anni fa, oggi sono cresciuti. Coppie in cui entrambi lavorano e anche molti liberi professionisti.
D. Pensate di estendere il target a una tipologia differente?
R. L’impostazione a suite con angolo cottura è destinata alle famiglie: in questi giorni ne abbiamo alcune che, pur avendo scelto la pensione completa, vogliono l’utilizzo del cucinino perché hanno bambini piccoli e invece che portarli al ristorante o andare al bar per farsi scaldare il latte, preferiscono essere indipendenti. Per l’ala nuova, di solo camere, e il prossimo centro benessere, prevediamo una clientela di età media, alla ricerca di fitness. Una clientela di un certo livello, visto che sceglierà il 4 stelle.
D. A Pejo c’è un centro termale storico, aperto dal 1650, con il quale avete una convenzione. In che cosa consiste?
R. Abbiamo una convenzione ancora un po’ generica che sconta mediamente un 10% su cure idropiniche, inalatorie e balneoterapiche; è un centro convenzionato anche con il servizio sanitario nazionale. Stiamo lavorando per creare un pacchetto più specifico che faccia sentire i nostri clienti un po’ privilegiati e venga considerato conveniente.
D. Che tipo di cucina propone il vostro ristorante?
R. L’abbiamo impostato su due linee: una per la clientela che fa mezza pensione o pensione completa, una cucina mista con un menù alternativo, e l’altra á la carte con piatti tradizionali. A volte organizziamo serate a tema con menù tipici del Trentino: sono molto apprezzati da tutta la clientela.
D. La clientela dei comproprietari ha esigenze diverse?
R. La clientela Domina, quella dei comproprietari, ha una mentalità alberghiera: sono abituati ad andare in strutture alberghiere Domina, dove prevalentemente non c’è cucina in camera, e sfrutta parecchio il ristorante… noi di questo siamo molto contenti.
D. Che tipo di attività si possono svolgere presso di voi?
R. Innazitutto abbiamo l’animazione e cerchiamo di coinvolgere tutti i nostri ospiti compresi i più piccoli. Nella stagione invernale principalmente lo sci, le passeggiate nel parco con le racchette da neve, lo sci-alpinismo, c’è anche un campo-scuola. Praticamente si esce proprio sulla pista con gli sci ai piedi e si entra direttamente nel campo-scuola. C’è uno ski-lift di 300 metri e vi si tengono corsi collettivi e individuali: è la grande passione dei bambini che vi trascorrono interi pomeriggi, e una grande comodità per i genitori che possono osservarli direttamente dalle suite. Poi abbiamo un piccolo anello di fondo e una pista di pattinaggio su ghiaccio. In più, gli amanti della fotografia possono girare nel parco a fotografare volpi, cervi e caprioli che in inverno scendono a quote più basse ed è più facile avvistarli.
D. E nella stagione estiva?
R. Per noi è la stagione migliore, il cliente pensa a Pejo più come stazione estiva che invernale, forse per le terme. L’estate è molto più semplice, l’inverno è più impegnativo a cominciare dall’abbigliamento. D’inverno si pensa solo allo sci, ma anche chi non scia deve avere la possibilità di trascorrere una settimana di vacanza diversa: nei centri fitness, alle terme, facendo passeggiate, oppure raggiungendo con gli impianti i posti assolati per abbronzarsi.
D. Ho visto che avete in programma molte iniziative per coinvolgere i turisti: il calendario è ricchissimo di manifestazioni ed eventi
R. In estate si può scegliere tra feste paesane, gite nel parco con le guide, passeggiate culturali, sagre legate alla tradizione contadina che prima si svolgevano all’inizio della primavera per propiziarsi il raccolto, o in autunno come ringraziamento per la fienagione, e adesso sono state spostate tutte tra fine giugno e fine settembre, ma ripercorrono le antiche usanze.

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