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Alla scoperta dei prodotti d’Irpinia

Di Anna Goffi, 6 Febbraio 2004

Uno dei motivi di eccellenza che l’Italia può vantare per attrarre il turismo interno e internazionale è senza dubbio la ricchissima varietà e l’ottima qualità dei prodotti del territorio,
cibi e vini fortunatamente prodotti con sempre maggiore cura e sempre più protetti da rigorose denominazioni d’origine controllata. Una risorsa che è bene conoscere e far conoscere, una carta preziosa da giocare per battere la concorrenza in questo settore così importante per l’economia Questa volta parliamo di Irpinia, una terra che può rappresentare una vera scoperta eno-gastronomica.

È un vero peccato per i buongustai che l’Irpinia sia ancora una terra semisconosciuta, perché questa zona che fa capo alla provincia di Avellino ha, in campo agro-alimentare, eccellenti prodotti: esportabili, buoni e genuini, che spaziano dall’antipasto al dolce e, nascendo in luoghi ben precisi, meriterebbero la programmazione di un viaggio eno-gastronomico, come quello che un gruppo di giornalisti Asa (Associazione stampa agroalimentare) ha potuto effettuare grazie all’ottima organizzazione di Gerardo Antelmo e alla squisita ospitalità della Comunità montana di Terminio Cervialto che raggruppa 21 paesi ed è presieduta da Nicola Di Iorio.
Bagnoli Irpino, unica stazione sciistica della Campania, è famosa soprattutto per il tartufo nero di Bagnoli e i funghi, ma merita una visita anche per la pregevole chiesa di Santa Maria Assunta, ricca di preziose opere d’arte tra cui il Coro ligneo, capolavoro di scultura e intaglio, dichiarato nel 1912 monumento nazionale.
Per il suo particolare clima, questo territorio è luogo ideale per la coltivazione del castagno. L’Irpinia contribuisce alla produzione nazionale di castagne con circa 100 mila quintali l’anno. Di questi, 60 mila quintali ricadono nell’area di produzione della prestigiosa castagna del comune di Montella che nel 1986 ha ottenuto il riconoscimento Doc e successivamente, nel 1996, quello di Igp (Indicazione geografica protetta). La ditta Perrotta, di Gigliola Perrotta a Montella, utilizza solo questa rinomata castagna per la lavorazione dei suoi originali prodotti, che spaziano dalla crema di castagne alle castagne al rhum o alla grappa, fino ad arrivare alle cosiddette “castagne del prete”, che grazie a un processo produttivo particolare e brevettato conservano immutate le caratteristiche organolettiche per oltre 12 mesi.
Forte è la produzione di ottimi formaggi come ricotte di pecora, scamorze, fiordilatte, burrini e il caciocavallo, presente nelle varietà “silano” e “podalico”. Tra i caseifici eccellenti c’è quello di Ezio Gambone (www.caseificiogambone.it) che propone, accanto ad antichi sapori irpini, anche moderne specialità quali i formaggi farciti.
Montemarano è il paese del vino e della tarantella, danza nata come rito dionisiaco e oggi ballata nelle feste locali e durante il Carnevale. Vini pregiati come il Fiano Doc e il Taurasi Docg (unico vino rosso dell’Italia meridionale a potersi fregiare della denominazione di origine controllata e garantita), rappresentano sicuramente i prodotti trainanti dell’economia irpina che, nel volgere di dieci anni, è passata da 15 aziende vitivinicole a 85.
Tra queste aziende, alcune meritano una menzione per i risultati ottenuti come l’azienda Tenuta Ponte, situata a Luogosano (Av) o le Cantine Antonio Caggiano che, tra l’altro, producono tre vini rossi con l’impiego al 100% di uve Aglianico di Taurasi (Taurasi Docg, Salae Domini Igt e Tauri Igt). Sono vini importanti per la loro lunga maturazione anche quelli di Salvatore Molettieri che, forte di un’antica tradizione familiare, produce “Vini classici per palati fini”. Nella vigna di proprietà aziendale si coltivano solo vitigni storici irpini: Aglianico, Coda di Volpe, Trebbiano e Piedirosso.
L’Irpinia vanta anche la produzione di un buon olio extravergine e la presenza di pregevoli salumi come la soppressata di Caposele. Inoltre, la Compagnia agroalimentare San Pio srl di Quaglietta (Av) produce la pasta Soprana, declinata tra pasta all’uovo, secca e fresca in ben 35 differenti formati.

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