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Alla ricerca dell’antico splendore

Di Massimiliano Sarti, 21 Settembre 2007

«Il prestigio della storia di quest’albergo è la molla che mi ha spinto a intraprendere la sfida della sua gestione». Risuonano i toni di un giusto compiacimento nelle parole di Cristina Zuccari, proprietaria del grand hotel Majestic, struttura dal fascino antico che si adagia sulle rive del Lago Maggiore presso Verbania Pallanza. A inizio agosto, l’albergo ha ospitato tre grandi concerti organizzati in un teatro en plein air sull’acqua: l’orchestra Symphonica Toscanini diretta da un grande nome della musica internazionale, Lorin Maazel, ha reso il dovuto omaggio ad Arturo Toscanini, uno dei più celebri frequentatori dell’hotel, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Un evento di sicuro richiamo che ha saputo creare anche una discreta eco internazionale. «Ma ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che il nostro hotel torni agli antichi splendori. Negli anni ’30, poco lontano da qui, a Stresa, i più grandi statisti europei si riunivano per decidere le sorti del mondo e nel nostro albergo soggiornavano, oltre a Toscanini, personaggi del calibro di Eleonora Duse e di Claude Debussy, nonché dei principi delle più importanti casate del Vecchio Continente», aggiunge Zuccari. «Certo, i tre concerti diretti da Maazel, così come gli altri eventi culturali che organizziamo periodicamente, contribuiscono a migliorare e a diffondere l’immagine del Lago Maggiore nel mondo. Tuttavia, prima che gli effetti di questa promozione possano dispiegare tutte le loro potenzialità, bisognerà aspettare ancora qualche anno. Altre destinazioni in Italia, come ad esempio il Lago di Como, hanno oggi la precedenza nell’immaginario dei viaggiatori internazionali». Un’analisi lucida e razionale del mercato attuale, che denota tuttavia anche l’innato ottimismo e il gusto per la sfida di Cristina Zuccari. Proveniente da una famiglia d’imprenditori titolare di un’importante società di gas, l’attuale proprietaria del Majestic si trovò a ereditare, nel 1989, la prestigiosa ma ormai decaduta struttura sul Lago di Como. Agli inizi degli anni 2000 prese la decisione di ridare nuova linfa al glorioso hotel e di trasformarlo, nel giro di qualche anno, in uno dei più apprezzati alberghi di lusso del Vecchio Continente. «All’inizio non fu certamente facile», spiega Zuccari. «Diventare dei buoni albergatori è un percorso lungo e complicato che non si può certo improvvisare. Ma, grazie anche all’aiuto e ai consigli di alcuni miei amici professionisti dell’hôtellerie, ho cominciato ad apprendere le più avanzate tecniche di gestione alberghiera e, contemporaneamente, mi sono sempre più appassionata a questo mestiere. Fondamentale, fin dall’inizio, è stata la scelta dei più stretti collaboratori: veri compagni di viaggio, la cui professionalità e competenza è stata preziosissima nella definizione di obiettivi e strategie, nonché nella selezione del personale. Costruire un team capace, affidabile e fedele è una tappa imprescindibile nel percorso che conduce al successo di un hotel di prestigio». Un compito non sempre facile, soprattutto per un albergo come il grand hotel Majestic, che, a causa dei lavori di ristrutturazione ancora in corso, rimane chiuso per l’intera stagione invernale, da ottobre ad aprile. «Proprio per questo motivo», precisa Zuccari, «abbiamo cercato di selezionare un gruppo di collaboratori che potesse garantirci la continuità necessaria. Si tratta di professionisti che nel periodo invernale lavorano nei più esclusivi resort sciistici internazionali, per poi tornare da noi a inizio primavera. Con in più l’esperienza maturata presso alcuni degli alberghi più prestigiosi del panorama internazionale». Anche questo inverno, infatti, proseguiranno le operazioni di restyling per ridare al Majestic tutto il fascino della sua architettura in puro stile belle epoque.
I lavori, giunti ormai al loro quinto anno, dovrebbero concludersi entro la fine del 2008 con il rifacimento di tetti e facciata. «Ma non è finita qui», conclude Zuccari. «Adiacente al terreno del grand hotel Majestic, abbiamo un altro albergo di proprietà, l’Astor, una struttura dei primi del ‘900 di cui stiamo curando la riconversione in un hotel 4 stelle lusso. Quando, nel 2009, saranno terminati i lavori, la nostra idea è quella di farlo diventare una sorta di piccola dépendance del Majestic. L’annessione del nuovo edificio da circa 50 camere al grand hotel, ci garantirebbe, infatti, la necessaria flessibilità per affrontare i momenti di massima affluenza. Inoltre, le sue dimensioni relativamente ridotte ci potrebbero consentire persino di non chiudere durante la stagione invernale, dandoci, in questo modo, la possibilità di mantenere in servizio un piccolo staff operativo qualificato per tutto l’anno, con evidenti ricadute benefiche sulla qualità del servizio». Proprio per cercare di contenere i costi di gestione, oltre che per una sensibilità ambientale tutta personale, Cristina Zuccari sta cercando, tra l’altro, di alimentare la futura dépendance del Majestic esclusivamente con fonti di energia rinnovabile. L’ennesima sfida in cui l’ex imprenditrice del gas si sta buttando con entusiasmo.

Breve storia del Majestic
Costruito nel 1870, l’hotel è un perfetto esemplare di architettura belle epoque. Amato da numerosi personaggi del bon vivre di fine ‘800, il Majestic divenne in breve tempo una meta prestigiosa e ambita. Gli anni ’30 del secolo scorso possono essere considerati la sua epoca d’oro, quando la struttura era frequentata da capi di stato, artisti e musicisti come Claude Debussy, Arturo Toscanini ed Eleonora Duse. Presso il molo dell’albergo, tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, approdarono i battelli degli Stuart, dei sovrani d’Italia, della famiglia imperiale di Germania e persino di alcuni maharaja indiani. Decaduto dopo la seconda guerra mondiale, l’hotel fu acquistato, nel 1979, da Silvano Zuccari, padre di Cristina. Già alla guida di un’importante società di gas da lui fondata nel 1959, l’imprenditore non pensò neppure per un attimo di occuparsi direttamente della gestione dell’hotel. Scomparso il padre nel 1989, Cristina si trovò a succedergli a capo dell’impresa di gas, che guidò con perizia per dieci anni. Nel 1999, infatti, la società fu acquistata da una multinazionale tedesca. Cristina ne rimase amministratore unico ancora per tre anni, ma nel frattempo aveva già maturato la decisione, insieme alla madre Rossana, di lanciarsi nel settore alberghiero assumendo la gestione diretta del grand hotel Majestic. Un’avventura che continua ancora oggi.

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