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Al via la detassazione

Sgravati gli elementi incentivanti della retribuzione

Sgravati gli elementi incentivanti della retribuzione

Di Massimiliano Sarti, 27 Gennaio 2012

Detassazione dei salari e regime transitorio dell´apprendistato nel settore turismo. Sono le novità dell’intesa di fine anno tra Federalberghi e le organizzazioni sindacali di categoria. «Entrambi gli accordi sono stati raggiunti in applicazione di specifiche disposizioni normative», spiega il responsabile del servizio sindacale di Federalberghi, Angelo Candido, da noi contattato per un approfondimento su due misure che potrebbero interessare circa un milione di lavoratori del comparto. «Mi riferisco, in particolare», prosegue Candido, «al decreto legislativo 167/2011 per l´apprendistato e alle leggi 111 e 183 del 2011 (la cosiddetta legge di stabilità) per la detassazione».
Domanda. Quali sono i contenuti specifici dei due accordi?
Risposta. La prima intesa individua una serie di voci della retribuzione da assoggettare a una tassazione agevolata del 10 per cento. Si tratta dei cosiddetti elementi incentivanti della retribuzione, quali il trattamento per il lavoro straordinario, il lavoro domenicale o festivo e il premio di risultato, il cui andamento, in particolare, è indice del livello di produttività e della efficienza organizzativa di un’impresa dell’ospitalità. L´accordo sull’apprendistato, invece, conferma, fino al 25 aprile 2012, la disciplina contrattuale del Ccnl turismo del 20 febbraio 2010, che consente lo svolgimento della formazione interamente in azienda. Entro tale termine intendiamo peraltro concordare con le organizzazioni sindacali le modifiche da apportare al nostro contratto, per allinearlo con la disciplina contenuta nel Testo unico sull’apprendistato, entrato in vigore a fine ottobre dell’anno scorso.
D. Quali tipologie di lavoratori sono coinvolte dalle nuove intese?
R. La detassazione riguarda tutta la platea dei dipendenti che nel 2011 hanno avuto un reddito inferiore a 40 mila euro. L´altra intesa interessa, invece, il pubblico dei 63 mila apprendisti attualmente in forza alle imprese del turismo. Ma il suo raggio d’azione potenziale è in realtà ben più vasto e comprende tutti i giovani che mirano lavorare nel settore e sono in condizione di essere assunti come apprendisti.
D. Quali gli impatti specifici sulla busta paga dei dipendenti e sulle opportunità di impiego e di carriera per i lavoratori del settore?
R. Per il primo dei due accordi i benefici si avvertiranno in misura differente a seconda dell´incidenza delle voci detassate sulla retribuzione del lavoratore. In alcuni casi, però, la novità potrebbe garantire qualche centinaia di euro in più all´anno. L´intesa sull´apprendistato ha invece effetti più prospettici: maggiore è la certezza sull´utilizzo dello strumento, più le imprese saranno indotte a utilizzarlo, con evidenti benefici per l´occupazione giovanile.
D. Quali, dell´altro lato, i vantaggi per i datori di lavoro?
R. La detassazione interviene, riducendola, sulla forbice tra costo del lavoro per l´azienda e salario netto per il lavoratore. A parità di costi per l´azienda, quindi, tende ad aumentare la retribuzione netta del lavoratore oppure, a parità di retribuzione, contribuisce a diminuire i costi dell’impresa. Anche l´apprendistato, peraltro, ha una valenza doppiamente benefica: da una parte consente la trasmissione di conoscenze dall´azienda al giovane, con il risultato di accrescerne l´occupabilità, dall´altra riconosce al datore di lavoro uno sgravio contributivo, che compensa l´azione di formazione svolta nei confronti dell´apprendista.

D. Ultimamente si parla molto di riforma del lavoro, con i sindacati che puntano particolarmente alla valorizzazione dei contratti di apprendistato. Questi nuovi accordi si possono inserire nel solco di tale linea? E qual è la posizione di Federalberghi in materia?
R. La valorizzazione dell´istituto dell’apprendistato è un dovere nei confronti del sistema economico e, in definitiva, del paese: occorre, infatti, individuare con precisione lo strumento attraverso il quale i giovani approcciano il mondo del lavoro. E l´apprendistato può e deve avere questa funzione. Per quanto riguarda, invece, le prospettive della ventilata riforma legislativa in materia di lavoro occorrerebbe conoscere prima quali sono le opzioni sul terreno: esistono, infatti, diversi progetti in campo con differenze a volte notevoli tra ciascuno di essi. In generale, però, non è vero, come è stato sostenuto, che in Italia esistano 30 o 40 tipi di contratto di lavoro: il nostro mercato ricalca, in tale contesto, quello delle maggiori economie dell´Eurozona. Ma soprattutto la semplificazione del quadro normativo deve essere un mezzo e non un fine: i diversi settori economici hanno, infatti, differenti caratteristiche di produzione ed erogazione del servizio. Queste diversità devono essere tenute in considerazione, se si vuole che le potenzialità di crescita siano sfruttate al meglio. In particolare, la stagionalità che caratterizza il turismo non è solo climatica (mare-montagna), ma riguarda tutte le differenti esigenze di una economia turistica avanzata come la nostra. Deve perciò essere intesa nella sua accezione più ampia, e necessita di strumenti appropriati per generare occupazione. Un aspetto, quest’ultimo, assolutamente da non sottovalutare, se si pensa che nel decennio 2000-2010, secondo i dati forniti dalla Banca d´Italia, l´occupazione nel turismo è aumentata del 28 per cento, a fronte di una media nazionale del 7% e di una diminuzione, nell´industria, del 7%. E per mantenere questo ritmo occorrono strumenti specifici, non ricette preconfezionate.

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