Castel Brando a Cison di Valmarino, provincia di Treviso, a pochi chilometri dall’uscita autostradale Vittorio Veneto nord. Dal paese si prende una funicolare che porta direttamente lì. Era un castrum romano edificato in un passaggio cruciale della via Claudia Augusta, poi nel corso dei secoli si è trasformato in un imponente maniero signoreggiato da famiglie feudali, tra cui quella dei Brandolini cui si deve il nome odierno. Duemila anni di storia, 2 mila metri quadrati di spazi interni, 50 ettari di parchi e foreste, il fascino di una corte medievale dove nel tempo sono fiorite leggende anche un po’ tenebrose. Oggi magnifica location di un hotel 4 stelle, di una beauty farm, di ristoranti, sale meeting, teatri e scuole.
In questo prestigioso scenario ha sede Turisma hospitality consulting, che ogni anno organizza un master in hospitality management, «il più antico master che si tiene in Italia, nato 20 anni fa su un’idea di Nicola Costantino, grande professionista dell’ospitalità, con un gruppo di consulenti e manager del settore turistico provenienti da importanti gruppi di consulenza direzionale internazionali, un team multifunzionale estremamente competente ed efficace», spiega Piergiorgio Mangialardi, che è un ex allievo del master frequentato undici anni fa, e oggi ne è il direttore. Inoltre, è a sua volta albergatore nell’agriturismo di famiglia a Ostuni e nella gestione di altri hotel, di cui uno a Taormina.
Un master, quindi, che vanta una sorta di primogenitura rispetto a chi è venuto dopo, ma è interessante capire se e in che cosa la didattica di Turisma si differenzi oggi rispetto alle numerose iniziative dello stesso tipo, sorte in Italia negli ultimi anni.
«La tipologia della nostra didattica è fortemente business oriented, legata al mondo del lavoro. I docenti sono professionisti che tutti i giorni lavorano nel mondo alberghiero o si occupano di destination management: noi formiamo giovani manager tramite veri manager. In altri casi la didattica è più teorica, più accademica», risponde Mangialardi. E aggiunge: «Conta molto, inoltre, tenere il master in un resort come questo, che ha più livelli di offerta e quindi consente una visione articolata delle situazioni professionali. Il proprietario di Castel Brando è un imprenditore che crede nella formazione ed è molto disponibile a cooperare con noi».
Destinato a neolaureati e a diplomati con quattro anni di esperienza, il master ruota attorno ad alcuni classici focus: rooms division, food & beverage, sales, web e, una novità, destination management: «La location si dimostra sempre più importante, in Alto Veneto abbiamo sperimentato attività concrete, sviluppando con successo progetti di ospitalità legati al territorio, i cosiddetti poli turistici integrati».
Le lezioni si tengono in italiano, con un’ora settimanale di business english, ma molti docenti sono stranieri. E, tra gli iscritti, sono più le donne degli uomini: «Stanno crescendo moltissimo nel settore, anche come general manager», specifica Mangialardi. Speriamo.
Il punto è: si trova davvero lavoro? «Al 90% entro tre mesi, è certificato».
La via Claudia Augusta
L’antica via imperiale Claudia Augusta partiva dall’antico porto di Altino, attraversava il territorio della X Regio, lungo il corso del Piave, percorreva la Valsugana, oltrepassava Trento, seguendo la valle dell’Adige, poi Bolzano e Merano, varcando infine le Alpi al Passo Resia.
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