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Al castello di Heidelberg fuochi pirotecnici e musica dal vivo

Di Giorgio Bini, 14 Giugno 2002

Chi ha intenzione di programmare un viaggio estivo ad Heidelberg deve assolutamente segnarsi in calendario le date di un evento speciale: la lunga tradizione dell’illuminazione e dei fuochi pirotecnici al castello, quest’anno il 1 giugno, il 13 luglio e il 7 settembre. La loro tradizione risale al 1613, quando il principe elettore Federico V non badò a spese per presentare alla città la sua sposa, la principessa inglese Elisabetta Stuart. Le illuminazioni del castello ricordano, comunque, anche le distruzioni e demolizioni che colpirono la fortezza nella guerra di successione con la Francia nel 1764. Durante il romanticismo tedesco Heidelbeg riscoprì la magia e la suggestione dei fuochi d’artificio, facendone una parte significativa del mito della Heildelberg storica. Non meno importante e ricco di tradizione è l’ormai classico appuntamento con i “Shlossfestspiele”, le rappresentazioni teatrali e concertistiche risalenti al XVI secolo. Le antiche rovine del castello faranno da ideale cornice per la rappresentazione del famoso best-seller di Umberto Eco “Il nome della rosa”. La ricerca dell’assassino medioevale porterà William di Baskerville nelle stanze, nelle torri e nei meandri del castello. Dal 7 luglio al 31 agosto il programma del festival include anche la tradizionale operetta in inglese “The Student Prince”, l’opera di Mozart “Idomeneo”, lo “Jedermann” e numerosi altri concerti nel cortile interno del castello: dalla musica rinascimentale ai suoni del XX secolo (www.schlossfestspiele-heidelberg.de). A chi si trova a trascorrere una vacanza tra le mura della romantica città sul fiume Neckar segnaliamo anche la mostra alla Sammlung Prinzhorn dedicata a libri, quaderni e calendari della collezione Prinzhorn (dal 20 giugno all’8 settembre). Anche Thomas Jefferson e Johann Wolfgang von Goethe rimasero sorpresi della visita alle cantine del castello di Heidelberg: con una capacità di circa 52.000 galloni, la grande botte di vino è una meraviglia dei mastri bottai. Con una lunghezza di 8,5 metri ed un diametro di 7 metri è il più grande barile di legno mai usato come contenitore per il vino. Anche i suoi due predecessori avevano delle misure notevoli, superato comunque dalla botte terminata nel 1752 sotto il regno del principe elettore Carl Theodore. Il commercio del vino veniva tradizionalmente favorito dai regnanti, anche con la riduzione delle tasse per i viticoltori. Tutt’oggi case vinicole come Seeger, Adam Müller, Bauer e Clauer forniscono eccellenti prodotti, come l’Heidelberger Dachsbuckel o l’Heidelberger Dormenacker. Prima tra le curiosità di Heidelberg, la botte compie nel 2002 il suo 250° compleanno. Speciali visite guidate danno informazioni sulla cantina e la storia del castello (Service Center Heidelberg Castle: 0049 6221 538431 o 655716). Il prossimo tour speciale per la botte è in programma il 1 settembre 2002.

Per informazioni e prenotazioni:

Verkehrsverein Heidelberg e.V.,

tel.: 0049 6221 142223,

fax: 142222,

book@cvb-heidelberg.de,

www.cvb-heidelberg.de

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