E se anche in Italia Airbnb fosse costretta a cancellare dalla piattaforma tutti gli annunci di affitti brevi non regolari? È quanto chiede Federalberghi sull’onda di ciò che sta accadendo in Spagna. Qui, infatti, il Governo di Pedro Sánchez ha chiesto ad Airbnb di cancellare gli oltre 65mila annunci pubblicati che non rispettano a vario titolo quanto previsto dalle leggi spagnole nazionali o locali.
La notizia che arriva da Madrid ha spinto gli albergatori italiani a chiedere al Governo italiano “di fare altrettanto e che vengano sanzionate le piattaforme che non rispettano le leggi dello Stato. La decisione adottata dal Governo spagnolo – dicono gli albergatori – va nella direzione giusta“.
La situazione in Italia
Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Turismo – ha sottolineato la Federazione degli albergatori – sono più di 82mila gli alloggi italiani ancora privi del CIN, il Codice Identificativo Nazionale diventato obbligatorio all’inizio del 2025. “Inoltre – aggiungono gli albergatori – un’analisi svolta nel mese di marzo 2025 da due istituti di ricerca indipendenti (la società statunitense Inside Airbnb e l’italiana Incipit consulting) ha rilevato oltre 50mila annunci di alloggi italiani pubblicati su Airbnb senza l’indicazione del codice identificativo“.
La legge – ricordano gli albergatori sollecitando l’intervento del Governo – prevede, in caso di mancata pubblicazione del CIN, una sanzione da 500 a 5mila euro per ciascuna unità immobiliare nonché l’obbligo di rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato.
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