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Accolto in Ehma Palmiro Noschese, manager del Sol Melià Roma Antica

Di Anna Romano, 24 Gennaio 2003

Non è facile essere accolti nel mondo di Ehma (European Hotel Managers Association), la prestigiosa associazione costituita da top manager d’hotel 5 stelle lusso e 4 stelle superior. Occorre possedere notevoli requisiti, una comprovata esperienza di management in strutture di alta gamma. La candidatura deve essere presentata da due membri di Ehma e deve passare al vaglio di una commissione internazionale.
Per Palmiro Noschese entrare in Ehma è sempre stato uno dei massimi obiettivi, e ora il traguardo è stato raggiunto: “È un grande onore e una grandissima soddisfazione, per me, poter stare insieme a tutta l’hôtellerie mondiale, a soli 39 anni poter dialogare con professionisti molto più esperti di me, che mi aiuteranno a sviluppare una visione globale delle cose. Da questa associazione si riceve moltissimo, in termini di aggiornamento e competenza. Il trentesimo convegno internazionale di Ehma, che si terrà nei prossimi giorni a Roma al Grand Hotel Parco dei Principi, prevede una giornata di formazione ad altissimo livello”.
Questa è una fase particolarmente importante, per il giovane manager salernitano, che ha al proprio attivo esperienze in Jolly Hotels, al Touring Club, all’Hotel Barchetta di Como di Villa d’Este e ancora in Jolly Hotels. Da un paio di mesi è stato nominato direttore del Sol Melià Roma Antica: un notevole cambiamento.
“Sol Melià è una compagnia di grande prestigio e di vocazione internazionale. Gestisce 350 hotel in tutto il mondo. Per un direttore, è un ruolo complesso e di forte responsabilità, in cui è necessario saper prendere molte decisioni strategiche. La mia filosofia professionale è molto in linea con quella di Melià. Diamo il massimo valore alle risorse umane, curiamo molto i collaboratori perché la qualità del servizio è ciò che fa la differenza. Il prodotto in sé non è strategico, non bastano le vasche di marmo e gli arazzi antichi per raggiungere l’eccellenza”.
In Sol Melià, difatti, si attribuisce molta importanza ai sistemi interni di formazione continua e di cross training. Inoltre è buona prassi organizzare riunioni quindicinali di ascolto delle persone, un dialogo diretto fra i responsabili e gli addetti di base, oltrepassando la mediazione dei capiservizio. In questo modo emergono i veri problemi. Migliorare sempre la qualità è un imperativo soprattutto in tempi di crisi, come quella che indubbiamente ha colpito il settore turistico e alberghiero dalle Twin Towers in poi. I venti di guerra non giovano certo a questa industria tanto importante per l’economia italiana.
“Sicuramente la minaccia di guerra si ripercuote negativamente sulle città a vocazione turistica. Anche il mercato corporate è un po’ fermo. Diminuisce il numero di arrivi, e anche la permanenza media. Per superare i problemi si finisce a fare la guerra dei prezzi, ma non è questa la politica di Sol Melià. Noi preferiamo mettere in campo una forte sensibilità verso il cliente lanciando simpatiche iniziative promozionali. Per fare un esempio, siamo presenti con un nostro stand alla Fiera della Sposa attualmente in corso a Roma e a chi prenota il ricevimento da noi offriamo una cena per due in occasione di San Valentino. Un’altra novità è il brunch spagnolo, con tutte le specialità tipiche della penisola iberica: tapas, acciughe, prosciutto di montagna viene molto apprezzato”.

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