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A Zurigo è finalmente Italia

Per la prima volta nella storia del concorso David Campbell Trophy una "azzurra" riesce finalmente a salire sul gradino più alto del podio. Complimenti Valentina Ventura!

Per la prima volta nella storia del concorso David Campbell Trophy una "azzurra" riesce finalmente a salire s

Di Marco Bosco, 5 Aprile 2018

Un susseguirsi di emozioni uniche: «A partire dal concorso tricolore fino ad arrivare alla finale internazionale. Ma sicuramente l’emozione più grande è stata quella di aver finalmente portato in Italia questa vittoria: l’esser riuscita a confrontarmi e a vincere contro i migliori del mondo mi rende veramente fiera di me stessa». Sembra quasi di vedere una lacrimuccia scendere dagli occhi di Valentina Ventura, front desk agent dell’Aldrovandi Villa Borghese di Roma, mentre racconta il trionfo di Zurigo: al Baur au Lac, per la prima volta nella storia del concorso «David Campbell Trophy» dedicato al miglior receptionist dell’anno, un’italiana è riuscita a salire sul gradino più alto del podio. Una vera impresa che non può che rendere orgogliosa non solo Valentina ma anche l’intera nostra divisione dell’Amicale internazionale dei vice direttori e capi ricevimento 4 e 5 stelle (Aicr), nonché tutti coloro che condividono la passione per l’ospitalità italiana.

Domanda. Come si fa a ottenere un risultato tanto prestigioso?
Risposta. Training, training e ancora training: nei mesi antecedenti alla competizione, ho utilizzato quasi tutti i miei giorni liberi per studiare e provare qualsiasi scenario possibile. Ma il successo è stato soprattutto merito della mia front office manager, Agata Szydlowska, che mi ha seguito in questa avventura inventando per me ogni volta i role playing più assurdi, nonché correggendomi e aiutandomi nella gestione delle situazioni più difficili. Ammetto che il percorso è stato mentalmente stancante. Ho ricevuto però davvero un grande supporto da tutti i miei colleghi e dall’intero management dell’Aldrovandi.

D. Qual è stato il momento più complicato da affrontare durante il concorso?
R. Sicuramente quello dell’attesa prima della prova di role playing: ero entrata in uno stato di completa agitazione e nervosismo. Ho provato a sfruttare le tecniche che mi avevano insegnato durante i vari laboratori sul self-control, ma mi sono serviti a ben poco. Fortunatamente, non appena mi sono trovata dietro al desk, ho ripreso subito il controllo e la fiducia in me stessa. Alla fine, ho pensato, faccio questo lavoro per più di 40 ore a settimana, non posso certo farmi abbattere da una prova di 20 minuti!

D. Come è nata invece la sua passione per l’ospitalità?
R. È qualcosa che mi ha accompagnata sin da piccola. Mia madre ha lavorato per moltissimi anni come cameriera ai piani in una struttura alberghiera di Roma. E anche se oggi può sembrare assurdo, più di 20 anni fa capitava spesso che, quando non andavo a scuola, mi portasse al lavoro con sé. Allora mi sentivo importante perché la aiutavo, a modo mio, a rifare i letti. Ricordo però benissimo che la cosa per me più affascinante era vedere tutte quelle persone ben vestite dietro a un bancone altissimo, in grado di parlare lingue incomprensibili con tantissimi ospiti provenienti da ogni angolo del globo. Capitava che restassi ad ascoltarle per ore, seduta su qualche divano con il mio libricino e la mia penna magica in mano. A 19 anni ho quindi deciso di partecipare a un corso della Reception Academy di Londra e da quel momento ho iniziato a lavorare. Dopo due anni al Crowne Plaza della capitale inglese ho quindi preferito tornare nella mia amata Roma, per continuare questo percorso nella città che mi ha vista nascere e crescere.

D. Come ha conosciuto l’Aicr?
R. È stato ancora una volta merito della mia front office manager, che mi ha subito resa partecipe delle attività dell’associazione. A partire proprio dal David Campbell Trophy.
D. Qual è stata la molla che l’ha convinta a gettarsi nell’impresa?
R. Agata mi ha mostrato subito un video in cui venivano spiegate le varie fasi della gara. All’inizio, onestamente, pensavo che fosse una competizione bellissima, ma che non risuonasse con le mie corde: i receptionist impegnati nelle prove mi sembravano tutti molto tirati e impostati. Esattamente il contrario di come sono abituata a lavorare io. Agata, però, ha sempre creduto in me e nelle mie potenzialità, convincendomi che ce l’avrei potuta fare. Grazie al suo supporto ho quindi deciso di iniziare quest’esperienza. E a oggi la considero una delle scelte migliori che abbia mai fatto.

D. Quali sono ora i suoi obiettivi di medio e lungo periodo?
R. Ne ho tanti, sia per me sia per l’Amicale. Personalmente desidero trovare soprattutto una certa stabilità lavorativa e, perché no, salire presto i gradini della professione per diventare in futuro io stessa front office manager. All’Aicr invece devo tanto. Quindi il mio obiettivo nei loro confronti è ora quello di essere il più partecipe e utile possibile, per far sì che anche altri colleghi possano conoscere questo meraviglioso mondo, in grado di darti delle emozioni e delle soddisfazioni davvero uniche.

La competizione in breve

Il concorso si svolge in due fasi distinte ma caratterizzate dalle stesse regole: in quella nazionale si individuano i vari campioni locali, che poi vanno a sfidarsi nella finale generale. La gara consta in particolare delle seguenti prove:
Risposta verbale a cinque domande di carattere professionale (dalla prossima edizione nazionale i quesiti saranno in numero maggiore e posti in forma scritta con possibilità di risposte multiple. Una formula già peraltro utilizzata durante la finale internazionale di Zurigo)
Presentazione del proprio cv
Prova di role playing che simula situazioni critiche al front office con l’impiego di attori non professionisti.
Commento della prova di role playing appena conclusa.

La giuria è composta da cinque membri: un giornalista di testata di settore, un responsabile di un istituto di istruzione turistica (pubblica o privata), il vincitore del concorso precedente, un direttore di albergo e il presidente Aicr Italia.
Alla finale di Zurigo hanno partecipato 16 concorrenti in rappresentanza di altrettante sezioni Aicr: oltre all’Italia, c’erano in particolare Francia Cote d’Azur, Francia Parigi, Regno Unito, Germania, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Spagna, Emirati Arabi, Qatar, Singapore, Australia, Nuova Zelanda e Indonesia.

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