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A Sorrento cucina del vecchio West

Di Andrea Mastellone, 26 Maggio 2006

Meta di Sorrento, nel cuore della costiera sorrentina, meta turistica di rilievo internazionale incontriamo una piccola realtà, La “Grillerie del Casale”, un ristorante specializzato in carni, di tutti i tipi e di tutte le provenienze, una prelibatezza per gli amanti di questa gustosa pietanza.
Via Vocale è un dedalo di vie e viuzze, quasi un labirinto. Attraversando la strada più antica del centro storico si entra in un vecchio palazzo del ‘700. Superato l’androne di notevole pregio artistico, le luci soffuse della Grillerie del Casale avvolgono l’ambiente creando toni ovattati che fanno quasi ritornare indietro nel tempo.
Ci accoglie Tiziana Lorenzano, titolare del ristorante, con il sorriso tipico di chi l’ospitalità sa bene dove sia di casa. «Ho creato tutto con grandissimi sacrifici – racconta Tiziana – al Sud Italia non è facile per una donna fare impresa, le difficoltà sono state tante ma con la perseveranza e la determinazione sono riuscita a superare tutto e a imporre la mia filosofia e le mie idee».
Le parole di incitamento non sono mai state tante, racconta la titolare, che comunque con caparbietà e fermezza ha creduto nel progetto, e con lungimiranza e spirito imprenditoriale ha superato tutte le barriere, anche culturali, e ora si gode i frutti del suo lavoro. La “Grillerie del Casale” è ormai diventata un’icona della buona cucina e in particolare il regno degli amanti delle carni. Tutti a Sorrento prima o poi ci passano e restano deliziati dalla grande varietà di prodotti che il ristorante propone. Un menu tipicamente mediterraneo basato sulla freschezza e sulla qualità delle materie prime manipolate ad arte dallo chef Diego Navas completano un percorso gastronomico da primi della classe.
Nonostante sia già notevolmente affermato, il ristorante di Tiziana continua a presentarsi sul mercato con innovazioni che portano una ventata di novità in una città rimasta un po’ troppo tradizionale. Bisogna colpire l’attenzione del cliente con prodotti diversi, senza snaturare l’essenza e lo spirito propri del locale. Nasce così l’idea del Guest Chef, concetto molto utilizzato nel Sud Est asiatico e poco proposto in Italia.
A giorni arriverà dagli Stati Uniti Mattew Burton Mattox, chef del “The Phoenician” a Scottsdale, Arizona, che fa parte del gruppo Starwood, Luxury Collection. Mattew, uno chef esperto e un abile sommelier, formatosi con la tecnica tradizionale di Escoffier, cementata da un’esperienza a livello internazionale, ci farà conoscere i segreti della cucina americana, così poco conosciuta, sempre etichettata come superficiale e tollerata con sufficienza e scarsa attenzione da parte dei grandi gourmet.
«Mattew è cresciuto professionalmente nella zona del vecchio West, la sua cultura gastronomica è molto legata alla cucina dei cowboy del Texas e dell’Arizona, poi la sua esperienza in Europa gli ha dato la possibilità di capire i gusti e lo stile degli italiani. Cercheremo di fare un incontro gastronomico tra l’America e l’Italia – dice Tiziana – utilizzando parte dei loro grandi prodotti, come il Black Angus del Nebraska, e parte dei nostri, tipicamente mediterranei. Si creerà così un mix di sapori che sicuramente risulterà interessante L’America ha tanti lati positivi e uno di questi è proprio la cucina, con una mescolanza di gastronomia e di cultura, e poi credo siano i più bravi quando si parla di carne e di barbecue. Un pacchero di Gragnano al ragù di bisonte, ad esempio, è sicuramente una proposta molto curiosa e inedita che unisce ingredienti tipicamente locali, come il pacchero gragnanese, il pomodoro che fa da ponte tra i due mondi e il bisonte tipicamente nordamericano. Molta attenzione verrà data anche al salad bar con le superclassiche Cesar, Waldorf e Hollywood, e ai dessert come il il Manhattan Cheese cake. Anche la selezione dei vini sarà tipicamente a stelle e strisce con le superbe etichette della California. Diversi gruppi musicali si alterneranno sulla scena per tutto il periodo della promozione per suonare allegra musica country, oppure il blues».
Considerando però che siamo in un’area geografica per cosi dire tradizionalista, è naturale chiederle quale risposta si aspetti da parte dei clienti.
«Devo premettere che la Campania, e Sorrento in particolare, negli ultimi anni si sta affacciando nel mondo della gastronomia con grande professionalità. Sono molti i ristoranti stellati Michelin che hanno ottenuto importanti riconoscimenti tra cui il famoso Don Alfonso, che è a pochi chilometri da qui, e La Torre del Saraceno. Con questo voglio dire che c’è aria di fermento e desiderio di uscire dai vecchi standard e dalle vecchie mode. La gente al Sud sta diventando attenta a cosa succede in questo mondo, raccoglie le sfide e partecipa con entusiasmo. Abbiamo già ricevuto una grandissima approvazione dai clienti e stiamo pensando di prolungare la promozione. Per i prossimi mesi stiamo già ingaggiando uno chef messicano per portare nel Sud Italia i colori e i sapori di una nazione e di una culura molto simile alla nostra».
Nel mondo della ristorazione la monotonia è il peggior nemico del successo. Rimanere a lungo e con profitto nel mercato non è impresa facile al giorno d’oggi. Troppo spesso ci si siede sui risultati ottenuti pensando di poter vivere di rendita. Non è più cosi, bisogna gestire l’azienda con dinamicità.
È importante far conoscere come tante piccole realtà del mondo della ristorazione si adeguino agli standard internazionali per cercare di essere competitivi e rimanere visibili sul mercato. La “Grillerie del Casale” può essere un piccolo esempio di come una giovane imprenditrice guarda al futuro cercando di scostarsi dai temi classici e proponendo una ristorazione differente, in movimento, propositiva.

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