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A Roma l’assemblea della Fic

Di Carlo Romito, 4 Aprile 2003

Si è svolta a Roma il 24-25 marzo 2003, nel centro congressi dell’Hotel Princess, l’assemblea generale dei delegati della Federazione italiana cuochi. Oltre 200 delegati in rappresentanza dei 18 mila soci delle 120 associazioni locali e di tutte le unioni regionali si sono incontrati e hanno affrontato i temi più attuali e le prospettive della professione di cucina.
L’assemblea si svolge ogni quattro anni, elegge gli organi dirigenti, trae un bilancio del lavoro svolto e fissa gli obiettivi futuri.
L’assise si è aperta con la relazione del presidente uscente, professor Paolo Caldana, che ha evidenziato il lavoro svolto, le problematiche e gli obiettivi raggiunti fra cui un accresciuto numero degli iscritti, una più capillare presenza sul territorio, una adeguata rilevanza internazionale attraverso Wacs (Unione mondiale delle associazione dei cuochi), che ha fissato in Italia il prossimo meeting europeo delle associazioni, e anche attraverso la meritoria opera della Nazionale italiana cuochi che ci ha degnamente rappresentati nelle competizioni internazionali.
Il segretario generale della Fic, Gian Paolo Cangi, ha evidenziato il buon lavoro amministrativo, sottolineato anche dalle relazioni del collegio dei sindaci e del tesoriere Carlo Cranchi.
Cangi ha proseguito sul tema della rivista Il cuoco che ha raddoppiato le pagine con un notevole lavoro anche sul fronte di una rinnovata grafica e impaginazione, e ha ringraziato tutti coloro che collaborano con continuità al lavoro di redazione.
Al termine Cangi ha ringraziato tutte le associazioni e le unioni che si sono distinte in vario modo per il loro lavoro sociale e professionale, in particolare l’Unione cuochi del Molise per aver organizzato l’impegno Fic in occasione degli aiuti per il terremoto. Tutte queste associazioni sono state premiate con un encomio speciale dall’assemblea.
Numerosi gli interventi che hanno segnalato i problemi più attuali per la categoria e in particolare la necessità di essere presenti in modo propositivo in questo momento importante per l’istruzione professionale, che verrà riformata in tempi presumibilmente celeri.
È stata poi espressa una critica verso la posizione assunta dal presidente Ada in un suo recente intervento e delle inevitabili ripercussioni su Solidus che tali atteggiamenti provocheranno.
Giorgio Nardelli, rettore dei Maestri di cucina, ha impegnato l’ordine professionale ad attivarsi maggiormente per una selezione ancor più rigorosa dei membri e per un più assiduo e puntuale aggiornamento professionale.
Molti intervenuti hanno posto l’accento sul rapporto con i media che continua a evidenziare solo gli aspetti folkloristici e di leggenda della professione del cuoco e non pone in sufficiente risalto la vera professionalità. L’assemblea ha poi svolto i suoi compiti elettivi, fra cui l’elezione dello chef Consoli a presidente onorario Fic, avvenuta per acclamazione. Consoli è quasi una figura leggendaria per la Fic: fra i pochi fondatori rimasti in vita ha speso la sua lunghissima carriera professionale soprattutto a beneficio dei giovani. L’assemblea ha poi rieletto presidente Fic Paolo Caldana, che guiderà l’ente per il nuovo mandato di quattro anni. In seguito le unioni regionali hanno comunicato i nomi dei componenti il consiglio nazionale Fic, il cui numero è stato fissato nell’ordine di uno ogni 300 iscritti, oltre a tutti i presidenti delle unioni membri di diritto.
Al nuovo consiglio nazionale il compito di eleggere il segretario generale e al presidente indicare i membri della giunta esecutiva.

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