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A Roma, chef in convegno

Di Massimiliano Sarti, 14 Novembre 2008

I giovani, le donne chef e la salute. Saranno questi i temi portanti del ventiseiesimo congresso nazionale della Federazione italiana cuochi (Fic) che si terrà presso lo Sheraton Roma hotel tra il 17 e il 21 novembre 2008. «Abbiamo scelto di incentrare il nostro congresso di martedì 18 sul tema della salute», spiega il segretario generale Gian Paolo Cangi, «perché per i cuochi ormai non è più sufficiente saper solo far bene da mangiare. Le recenti notizie relative al moltiplicarsi dei prodotti che millantano un’origine palesemente falsa e alla diffusione di pericoli variamenti legati alla natura delle materie prime usate nella ristorazione impongono alla nostra categoria la necessità di conoscere e aggiornarsi su questa tematica. Inoltre, imparare a costruire menu adeguati alle esigenze di chi segue diete particolari, come, per esempio, gli ipertesi, i diabetici e i celiaci, potrebbe rivelarsi un vantaggio competitivo nei confronti dei locali con una proposta enogastronomica indifferenziata».
Giovedì 20, invece, si svolgerà l’assemblea costituente di Lady chef, con la presentazione dello statuto della neoassociazione, nonché l’elezione delle figure istituzionali. «Anche questa iniziativa», prosegue Cangi, «s’inserisce perfettamente all’interno della realtà dell’universo ristorativo contemporaneo. Sono, infatti, sempre di più le protagoniste femminili ai fornelli. Solo che non sempre riescono ad avere la stessa visibilità dei loro colleghi uomini perché, per motivi prevalentemente familiari, tendono a muoversi meno e, quindi, hanno minori possibilità d’intessere quelle relazioni personali, soprattutto a livello internazionale, che tanto contribuiscono a creare la fama di un cuoco. L’istituzione di un’organizzazione nazionale che riunisca le sezioni Lady chef già presenti a livello provinciale vuole perciò contribuire a cambiare la situazione, dando la giusta notorietà alle tante bravissime protagoniste italiane della cucina».
Un’idea, quest’ultima, tanto apprezzata che pare già destinata a essere emulata anche al di fuori dei confini nazionali. «Durante l’ultimo congresso internazionale della World association of cook societies (Wacs), svoltosi a Dubai lo scorso maggio», racconta con una punta di orgoglio Cangi, «si è infatti deciso di esportare il modello Lady chef della Federazione italiana cuochi anche nelle altre nazioni. Tanto che durante l’assemblea costituente del 20 novembre sarà presente pure il neoeletto presidente Wacs, Gissur Gudmundsson».
A completare il programma della cinque giorni romana, oltre a una fitta serie di iniziative mondane, anche l’Agorà dei giovani: un evento, in programma dal 17 al 18 novembre, indirizzato ai cuochi Fic di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che intende essere un momento di approfondimento dedicato alla cucina italiana. Tra i suoi obiettivi, quello di contribuire a chiarire trend e questioni aperte della ristorazione contemporanea, con particolare riferimento al successo delle più disparate originalità regionali. Un fenomeno, quest’ultimo, visto quale effetto del rapporto virtuoso tra attori della cucina, prodotti alimentari, conoscenze e territorio.

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