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A ogni hotel la sua strategia

Energia rinnovabile, prodotti bio e a km0, ma anche mobilità e formazione al personale: come investono le aziende

Energia rinnovabile, prodotti bio e a km0, ma anche mobilità e formazione al personale: come investono le a

Di Job in Tourism, 21 Aprile 2021

Energia da fonti rinnovabili, efficientamento energetico della struttura, pulizie con detersivi biodegradabili, riduzione degli imballaggi. E poi ancora una gestione attenta dei rifiuti (riduzione degli imballaggi e della plastica, raccolta differenziata, riciclo, riduzione dell’usa e getta); il risparmio idrico (per esempio utilizzando i riduttori di flusso o rubinetti temporizzati, recuperando le acque piovane, e sensibilizzando il cliente contro lo spreco). Sono tanti i modi in cui una struttura alberghiera può adottare una strategia sostenibile, e tante le aree di attività tra cui scegliere quella più adatta. Importante naturalmente è anche tutta la parte della ristorazione, che può affidarsi a prodotti locali e stagionali e sensibilizzare contro lo spreco. Ma non dimentichiamo che, oltre alle aree d’azione riguardanti direttamente i servizi alberghieri, una visione d’insieme non può trascurare i trasporti: gli hotel possono per esempio decidere di mettere a disposizione dei propri ospiti mezzi green come le biciclette o le e-bike, o promuovere soluzioni come car pooling o car sharing, o ancora incentivare a usare i mezzi pubblici.
Senza dimenticare che fa parte di questo percorso verso la sostenibilità anche la capacità di saperlo trasmettere ai collaboratori: la comunicazione interna è fondamentale, così come formare il personale sulle buone pratiche da adottare quotidianamente.
Come stanno lavorando su questo le strutture ricettive? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, in questa carrellata di hotel e gruppi che ci hanno raccontato la loro esperienza.

We are green: così Delphina hotels & resorts ha creato un marchio
Si chiama “We are green”, il marchio creato e registrato da Delphina hotels and resorts per rappresentare l’impegno del gruppo sardo nei confronti dell’ambiente: un insieme di buone pratiche e iniziative di valorizzazione del territorio, che coinvolgono le strutture, lo staff e gli ospiti. Lo racconta Elena Muntoni, brand manager Delphina hotels & resorts.

D. È stato complesso implementare il marchio “we are green”?
R. “Se l’amore per il territorio è la linfa vitale che ci spinge a fare turismo in modo sostenibile, sono numerosi gli investimenti che affrontiamo annualmente per dare un contributo concreto a favore dell’ambiente. È stato naturale creare un protocollo interno, piccoli gesti quotidiani e buone pratiche che abbiamo raccolto sotto il marchio We are green. A partire dalla scelta di utilizzare in tutti gli hotel, resort e nella sede centrale energia 100% proveniente da fonti rinnovabili con un risparmio di 3.536 tonnellate di Co2 ogni anno. Nell’ultimo triennio sono più di 10600 le tonnellate risparmiate: l’equivalente della Co2 assorbita da 75mila alberi in un anno intero. Continuiamo a scegliere prodotti eco bio, paraben free e ecolabel fino all’utilizzo di macchine elettriche per gli spostamenti degli ospiti all’interno delle strutture. Dal 2019 abbiamo abolito anche l’utilizzo delle bottiglie di plastica, con un risparmio di più di 68mila 700 bottiglie, sostituite da vetro e alluminio. Una svolta che ha interessato le 1600 camere e appartamenti, i 32 ristoranti e i 22 bar del gruppo. I nostri ospiti sono molto sensibili a queste tematiche e questo approccio ci ha permesso di diventare un punto di riferimento importante per tutti coloro che desiderano trascorrere una vacanza sempre più ecosostenibile, senza rinunciare al comfort e all’eccellenza dei servizi. Il 2020 ci ha regalato anche una grande soddisfazione: il Resort Valle dell’Erica di Santa Teresa Gallura è stato premiato per il secondo anno consecutivo come miglior green resort d’Europa ai World Travel Awards grazie agli impegni e agli investimenti a favore dell’ambiente”.

D. Quali devono essere i capisaldi di una gestione green per un gruppo come il vostro?
R. “Abbiamo sempre creduto nella salvaguardia della natura e l’abbiamo messa al centro della filosofia Delphina fin dalla fase costruttiva, negli anni 80-90. Aver concepito e costruito tutte le strutture ci ha permesso di scegliere le migliori location e realizzare delle vere e proprie oasi dell’ospitalità. Le strutture sono inserite nel paesaggio circostante e costruite utilizzando quanto più possibile materiali locali appartenenti al territorio: legno, ferro battuto, sughero e ceramiche. Il tema della sostenibilità e della gestione consapevole delle risorse è in continua evoluzione ed è necessario dedicare molto tempo ed energie per prendere le decisioni giuste. Questo significa essere disposti a mettere in discussione pratiche già consolidate e sostenere dei costi più elevati per ottenere prodotti certificati o più facilmente riciclabili”.

D. Quanto e come entra in gioco il territorio circostante in questo?
R. “Per noi sostenibilità significa anche responsabilità sociale attraverso il sostegno all’economia locale. Per questo nelle tavole dei nostri ristoranti proponiamo prodotti provenienti da aziende, ove possibile, galluresi e sarde. In una delle nostre strutture, Il Resort Le Dune a Badesi, abbiamo anche un orto biologico con erbe aromatiche e alberi da frutto. D’estate quando la produzione è al massimo, non ha solo uno scopo didattico per i bambini del resort che possono andare a raccogliere gli ortaggi di stagione con le proprie mani, ma è una fonte di approvvigionamento a km zero per alcune delle strutture. Questa filosofia è rappresentata dal marchio Genuine Local Food Oriented® che abbiamo creato e registrato a sostegno di una gastronomia sana, buona e giusta. Prodotti genuini e locali, preferibilmente a chilometro zero, che rispettano la stagionalità con il risultato che più del 70 per cento dei nostri fornitori è nel raggio di 150 chilometri o sull’isola. Ispirati da questo progetto è nata Selezione Delphina, un ventaglio di prodotti enogastronomici della Sardegna, eccellenze dei piccoli produttori proposti in esclusiva nelle strutture. Il legame con il territorio è presente anche nell’offerta benessere, dove le erbe e le essenze della Sardegna sono le protagoniste della linea di trattamenti Sardinian Signature”.

D. Qual è stato l’atteggiamento del personale nei confronti di questo approccio sostenibile?
R. “Ci siamo resi conto che sono proprio i nostri collaboratori in prima linea nelle strutture ad essere tra i più consapevoli della bellezza e dell’unicità di questi luoghi. E di quanto sia importante tutelarli. La voglia di realizzare qualcosa di bello assieme è sempre presente e si sono mostrati attenti e propositivi nel mettere in pratica le azioni sostenibili. Lo scorso anno, per esempio, hanno testato con successo l’iniziativa plastic free “Bottiglie no, Borracce si”: abbiamo eliminato tutte le bottiglie di plastica e regalato allo staff borracce in alluminio da riempire nelle fontanelle e nei dispenser installati nelle strutture. Ogni anno prevediamo inoltre degli incontri per presentare le novità della Selezione Delphina e i passi avanti nel protocollo we are green”.

Starhotels E.c.ho. Milano: come essere green in una metropoli
Promuovere uno spirito ecosostenibile può essere più semplice forse per aziende dell’ospitalità situate in contesti naturali o comunque a stretto contatto con ambienti “green”. Come si fa invece se l’albergo si trova in città, o anzi in una metropoli come Milano? Lo abbiamo chiesto a Marco Pratolongo, complex general manager di Starhotels E.c.ho: “Si tratta di uno dei primi esempi a Milano di edilizia alberghiera 100% “green”; l’hotel è stato progettato secondo criteri di sostenibilità molto rigorosi che comprendono un sistema fotovoltaico sul tetto che recupera energia destinata all’illuminazione, il recupero e riutilizzo delle acque saponose, caldaie ad alta efficienza energetica in grado di ridurre di 75 tonnellate le emissioni di CO2 e altri accorgimenti che ci hanno fatto guadagnare la certificazione Green Globe con un livello di compliance molto alto.
L’approccio ecologico si sta evolvendo: se in passato era un’opzione apprezzabile, oggi si sta trasformando in una priorità per sempre più viaggiatori, rispettosi dell’ambiente e della società in cui vivono: quella clientela cosmopolita ed eco-friendly apprezza ancora di più questa mission in un contesto cittadino, in cui le emissioni sono in genere molto alte ed è ancor più importante fare scelte consapevoli”.

Domanda: Quali sono i centri di attività e i servizi in cui si stanno rivelando più di successo gli elementi di ecosostenibilità?
Risposta. “Una delle declinazioni molto apprezzate è la proposta ristorativa, in cui i nostri valori green sono interpretati grazie a Fedegroup. Ecosostenibile, bio, local a chilometro zero: questi sono i principi che insieme perseguiamo. Il team di Chef Fedegroup insieme a Marcello Forti – fondatore di Fedegroup – ha studiato due menù che si basano su territorialità, healthy food e materie prime da filiera trasparente e di primissima scelta. Dai formaggi e salumi DOP alle verdure biologiche e IGP, passando per la carne dei presidi Slow Food, ogni ingrediente è stato selezionato per il suo valore nutrizionale e sociale. Un servizio molto apprezzato dai nostri ospiti è l’utilizzo di bici a pedalata assistita per gli spostamenti in città, che oltre a ridurre le emissioni e facilitare gli spostamenti individuali, consentono di tornare a vivere una città a misura d’uomo. Inoltre l’ospite che si sposta con auto elettrica potrà usufruire del servizio di valet parking e ricaricare l’auto elettrica grazie alle colonnine di ricarica”.

D. È cambiata in qualche modo la percezione e la sfida green a causa della crisi Covid?
R. “La pandemia è stata una sfida da ogni punto di vista. Stiamo riscontrando un desiderio sempre più forte di “sostenibilità” da parte dei nostri ospiti, cresce costantemente il numero di aziende che scelgono E.c.ho. per via della certificazione green (status gold di Green Globe). La crisi Covid ha aumentato la sensibilità verso il tema della sostenibilità, e ci ha spinti verso soluzioni creative come la privatizzazione della palestra o l’allestimento di camere ad uso ufficio per venire incontro alle esigenze della clientela business, ma ci ha anche stimolati ad esplorare segmenti e mercati su cui il nostro focus prima era minore”.

D. Prossimi progetti per il futuro?
R. “Stiamo rivoluzionando la gestione degli scarti alimentari, dando vita a un sistema circolare che, grazie alla tecnica del compostaggio, utilizza le materie prime rimanenti dalle lavorazioni della cucina per “nutrire” l’orto urbano dell’hotel, riducendo in modo significativo l’impatto e la quantità dei rifiuti. L’obiettivo è rendere E.c.ho. sempre più il luogo dove far “stare bene” il nostro ospite. Tra le attività in via di realizzazione, stiamo pensando di prevedere una scheda personalizzata per l’alimentazione, creare un orto nel nostro dehors esterno con vasche contenenti piante aromatiche e alcune verdure di stagione. Stiamo selezionando un partner che ci aiuti a incentivare i nostri collaboratori a migliorare il proprio stile di vita generando così maggior benessere sia per se stessi che per l’intera collettività”.

Dal Km0 all’e-bike: nasce Oasy Hotel
La sostenibilità ambientale e la condivisione con l’ospite di questi valori sono alla base di Oasy Hotel, progetto di Oasi Dynamo, che si impegna nella conservazione di aree naturali, sostenendone la tutela e promuovendone la valorizzazione. La prima struttura, in apertura a fine aprile, si trova in Toscana, vicino Pistoia, all’interno di Oasi Dynamo affiliata WWF, un’area di 1.000 ettari gestita dall’omonima società agricola con criteri di conservazione e sostenibilità ambientale, e attiva in progetti di ricerca scientifica ed eco-turismo.
Ex riserva di caccia, l’area è stata trasformata in un santuario naturale, e accoglie anche la Fondazione Dynamo Camp. Oasy Hotel in Nature conta 16 eco-lodge di 65mq, per coppie e famiglie, due ristoranti, Le Felci e Casa Luigi, un’area relax comune. L’accento sostenibile si vuole allargare anche alla mobilità: una volta arrivati, gli ospiti lasciano la propria auto e si spostano unicamente in e-bike o golf-car. Durante il soggiorno vengono inoltre proposte esperienze outdoor, come biking, trekking, equitazione, orienteering, farming, yoga.
Sono diversi gli aspetti e i servizi in cui vengono applicati i principi della sostenibilità. Dal riscaldamento ai prodotti in tavola tutto è gestito in maniera locale e sostenibile. Uno dei valori aggiunti deriva sicuramente dal fatto che “l’Oasy Dinamo è un’azienda agricola, per cui la struttura sostiene l’indotto del territorio e i fornitori sono tutti locali -, spiega Matteo Pennacchi, head of sales -. Focus anche sull’eliminazione della plastica, non usiamo le monodosi e anche l’acqua è “a km 0”, grazie all’acqua dynamo, proveniente da sorgenti di nostra proprietà”. Si tratta infatti di un’acqua minerale oligominerale che sorge a oltre 1.000 metri d’altezza nel Parco Naturale delle Alpi Apuane in località Careggine (Lucca), imbottigliata in plastica riciclabile al 100% e i cui proventi sostengono i progetti sociali di Fondazione Dynamo. “Inoltre, sono in cantiere accordi per compensare le emissioni di CO2, ma la sostenibilità viene portata avanti anche con il digital detox: copertura cellulare e connessione wi-fi sono disponibili, ma invitiamo a non utilizzare laptop e vari device durante la permanenza, e nelle camere non c’è la tv, abbiamo puntato piuttosto su una sala cinema”.

Il Badrutt’s Palace si riscalda con l’acqua del lago
L’acqua del lago per riscaldare un hotel di lusso e una scuola, il tutto ad alta quota: dal 2007 è la realtà al Badrutt’s Palace Hotel che insieme all’adiacente Istituto scolastico Grevas utilizza le acque del lago di St.Moritz, che si trova a 1750 metri di altitudine, consentendo così un importante risparmio di energia fossile. E il risparmio si traduce anche in un abbattimento delle emissioni di CO2. Come è possibile tutto questo in un lago la cui temperatura scende a 4 gradi? Grazie a una riconversione dell’esistente sistema convenzionale, che la struttura aveva in mente di risanare, a un impianto a pompe di calore, che permette sia il riscaldamento degli immobili che quello dell’acqua. Già al suo debutto l’impianto permetteva di coprire l’80% della intero fabbisogno energetico dell’hotel e oltre il 70% del fabbisogno dell’istituto scolastico. Il progetto è stato reso possibile dalla collaborazione tra Badrutt’s Palace Hotel, Comune di St. Moritz, ente pubblico per l’elettricità di St. Moritz e ewz.

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