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7Pines Resort Sardinia: tutto pronto per il debutto

Dal prodotto alle risorse umane passando per un booking che dovrà fare i conti con l’assenza dei turisti russi: tutto sulla nuova apertura più attesa della Sardegna

Dal prodotto alle risorse umane passando per un booking che dovrà fare i conti con l’assenza dei turisti r

Di Silvia De Bernardin, 13 Aprile 2022

È una delle aperture più attese della stagione: il 7Pines Resort Sardinia – sotto le insegne del brand Destination by Hyatt – aprirà le porte ai propri ospiti il prossimo 16 luglio. La struttura, immersa nella macchia mediterranea di Baja Sardinia, a una manciata di minuti dalla Costa Smeralda, si presenterà come un boutique resort, interprete di un nuovo lusso rilassato ed esperienziale, all’insegna del riposo e della scoperta del territorio. A guidarla sarà Vito Spalluto, una lunga esperienza nel luxury, dal Verdura Resort di Sciacca a Borgo Egnazia. Ed ecco cosa ci ha raccontato il managing director di questo debutto tanto atteso.

Domanda. Quali saranno le caratteristiche principali di 7Pines Resort Sardinia dal punto di vista del prodotto?
Risposta. 7Pines è un boutique resort, con 76 camere, situato su un promontorio di 15 ettari che domina il mare. Ci saranno 3 spiagge: un beach club aperto anche agli esterni, una spiaggia più rilassante e adatta anche ai bambini e una terza attrezzata per i water sport. E poi tre spiagge nascoste che verranno attrezzate su richiesta dei clienti che le prenoteranno. E, ancora, campo da tennis, campo da paddel, kids club, nursery, tre ristoranti, tre bar, spa, una grande piscina. Il target è trasversale: dalle famiglie con bambini alle coppie. 7Pines è davvero il posto per la vacanza giusta per ogni tipo di cliente. Siamo un cinque stelle lusso, ma offriremo un lusso rilassato, non impostato, dove il cliente avrà a disposizione tutte le comodità e i servizi, ma anche quella rilassatezza e quel servizio informale che danno la possibilità di riposare e godere davvero sia della struttura che del territorio. Gli ospiti potranno fare gite in barca, visite nei paesini storici, nelle fattorie, nelle cantine: sarà un resort esperienziale, che offrirà un lusso più dinamico, che in questa zona un po’ manca.

D. Dal punto di vista delle risorse umane a che punto è il recruiting? Che profili cercate?
R. Abbiamo selezionato tutti i manager, giovani, con importanti esperienze e con una predisposizione a costruire qualcosa di nuovo mettendo la propria impronta. E loro, a loro volta, stanno creando la propria squadra. Certamente, l’esperienza pregressa nel lusso è un plus ma la prima cosa che guardiamo è l’atteggiamento: cerchiamo persone che siano proattive e positive, capaci di pensare fuori degli schemi. Abbiamo degli standard, ma diciamo sempre che gli standard non devono soffocare la creatività.

D. State incontrando difficoltà a trovare personale e, nel caso, quali azioni pensate di mettere in campo per superarle, anche in un’ottica di work-life balance?
R. Siamo una compagnia giovane, che pone molta attenzione alle risorse umane, dalla scelta degli alloggi per il personale a soluzioni che facilitino chi si deve spostare con la famiglia, fino all’adozione di ritmi di lavoro elastici, pensati in base alla modulazione del lavoro e agli obiettivi più che al monte ore puro. Dobbiamo ancora aprire, ma c’è la volontà, per esempio, di creare una zona nursery per chi ha bambini così come di acquisire nella zona strutture adatte per creare nuovi alloggi e creare convenzioni su tutto l’indotto locale per far sì che il nostro team abbia dei trattamenti personalizzati. Questo per permettere loro di godere della vita anche fuori dal resort senza subire i prezzi turistici dell’alta stagione.

D. Come sta andando il booking? Da quali mercati state avendo più richieste?
R. Siamo partiti con le vendite a metà febbraio, ma stiamo già vedendo un buon andamento, soprattutto dai mercati nord-americano, italiano, inglese e tedesco.

D. Che estate vi aspettate sarà?
R. Quello che è cambiato con il Covid è la modalità di prenotazione: i clienti sono disposti a pagare una tariffa camera molto importante, anche rinunciando a qualche sconto, se possono avere la flessibilità di cancellare. Se prima la prerogativa era prenotare con largo anticipo per risparmiare, ora l’aspetto fondamentale è l’elasticità, il sentirsi liberi di poter cancellare.

D. Molte analisi di mercato dicono che sarà il lusso a trainare la ripartenza del turismo. È una visione che si sente di condividere?
R. Il lusso ha trainato moltissimo già lo scorso anno: le persone hanno voglia di viaggiare e soggiornare in posti dove gli spazi siano ampi. Sono fermamente convinto che anche quest’anno si vedrà una crescita importante, ne vediamo già i segnali.

D. Da questo punto di vista, crede che l’assenza del mercato russo peserà in qualche modo, soprattutto su una destinazione come la Costa Smeralda?
R. Purtroppo, quello che sta succedendo in Russia e Ucraina non aiuterà. In Costa Smeralda il comparto russo portava circa 40 milioni di euro, che non ci saranno. C’è però da dire che altri mercati si stanno affacciando con forza, quello italiano, quello nord-americano, quello arabo. Molte strutture avevano già diversificato la clientela e questo permetterà di far fronte a una crisi che altrimenti sarebbe stata catastrofica. E poi, non solo la Costa Smeralda ma l’intera Sardegna è molto conosciuta in tutto il mondo; dagli americani, per esempio, è considerata una Regione da scoprire. Il turismo di lusso sta diventando sempre più esperienziale e meno stanziale e gli alberghi si stanno adattando diventando una destinazione nella destinazione. È quello che cercheremo di fare anche noi e questo è un modo per andare a colmare quel gap che il mercato russo sicuramente lascerà.

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