Job In Tourism > News > Hospitality > 7 Pines, il lusso che non conosce stagioni

7 Pines, il lusso che non conosce stagioni

Il resort di Baja Sardinia stila il bilancio dell'anno appena concluso, che ha dato ottimi risultati anche nei mesi spalla indicando un nuovo modello destagionalizzato, valido non solo per la Costa Smeralda

Il resort di Baja Sardinia stila il bilancio dell'anno appena concluso, che ha dato ottimi risultati anche ne

Di Silvia De Bernardin, 19 Dicembre 2023

Sono i numeri a confermarlo: la destagionalizzazione è già in atto, almeno sul segmento lusso. Succede in Costa Smeralda, destinazione estiva per eccellenza, dove la performance di una struttura nuova di zecca come il 7Pines Resort Sardinia quest’anno ha trovato la sua “sorpresa fantastica” proprio nei risultati dei cosiddetti “mesi spalla”. Numeri positivi prodotti da un turismo internazionale meno legato al lifestyle balneare e più attratto da ciò che può offrire il territorio. 

La performance positiva della bassa stagione

“Per noi è stata la prima stagione dopo il soft opening dello scorso anno ed è andata molto bene, c’è stata molta curiosità e un buon riscontro da parte degli ospiti”, premette il Managing Director della struttura, Vito Spalluto. Una stagione particolarmente lunga – quella del resort luxury di Baja Sardinia che opera sotto le insegne del brand Destination by Hyattiniziata a metà aprile e conclusasi lo scorso 20 ottobre. “Abbiamo avuto una sorpresa fantastica sulle cosiddette stagioni di spalla – racconta il manager –. Abbiamo lavorato con il 70% di occupazione fino a chiusura. Settembre e ottobre, come anche aprile e maggio, sono stati mesi molto molto buoni”. 

Sta, dunque, cambiando qualcosa nelle dinamiche che determinano i flussi turistici, anche in una destinazione tipicamente estiva come la Costa Smeralda? “Credo che i fattori siano molteplici. Luglio e agosto – analizza il GM partendo dall’esperienza di prima mano in casa 7Pines – sono mesi nei quali a venire qui da noi sono soprattutto gli italiani, i turisti del Middle East – che continua a essere un mercato molto forte – e i russi, al momento fermi. Per gli italiani questo è stato il primo anno nel quale il Covid era davvero solo un ricordo e molti sono andati all’estero. Questo ha spostato gli equilibri verso nazionalità differenti, americani, inglesi, tedeschi, che tipicamente preferiscono le stagioni laterali per via delle temperature più miti e perché sono turisti che non viaggiano unicamente per il mare o per il lifestyle estivo, ma per scoprire il territorio. Arrivi – aggiunge – favoriti da un meteo molto buono che ha garantito una vacanza a 360° gradi, mare compreso, a dei prezzi nettamente differenti”. 

Queste presenze in pieno ottobre – sottolinea Spalluto – dimostrano che “per supportare stagionalità molto lunghe, il mercato c’è. Esclusi forse gennaio e febbraio, in tutte le destinazioni italiane tipicamente ‘balneari’ si potrebbe lavorare bene anche nel resto dell’anno, e i numeri lo dimostrano. Il prossimo anno apriremo nuovamente a metà aprile”.

Non solo MICE

A sostenere presenze e fatturati in bassa stagione – secondo il modello messo in campo da 7Pines – ci sono poi il mercato MICE, l’apertura di tutti i servizi alla clientela esterna e la collaborazione con le realtà locali: “Il turismo fuori stagione – prosegue il general manager – permette di valorizzare il territorio, che ha tantissimo da offrire: cantine, oleifici, complessi nuragici, attività sportive, percorsi trekking e bicicletta, itinerari nei paesi locali. È per questo che per la Sardegna – ma il discorso vale per gran parte del Paese – non dovremmo neanche parlare di destagionalizzazione. L’Italia non è una destinazione ‘balneare’, il problema è piuttosto la mancanza di un’organizzazione che metta a sistema tutta l’offerta – alberghi, ristoranti, compagnie di trasporto, negozi – per rispondere a una domanda che c’è già”. Perché quello che dal 7Pines di Baja Sardinia hanno osservato quest’anno è che “il nuovo trend è la scoperta. Anche se il resort è bellissimo, come nel nostro caso, le persone hanno voglia di andare fuori, scoprire il territorio ed essere guidati nelle novità”. Anche fuori stagione.

Per approfondire: Un’Academy per diventare chef

Partirà nel mese di marzo l’Academy promossa da 7Pines Resort Sardinia rivolta in maniera specifica ai giovanissimi talenti della cucina. “Proporremo un percorso per i ragazzi, anche per chi è appena uscito dalla scuola alberghiera, perché possano formarsi con noi e poi, per i più capaci e per coloro che lo vorranno, essere integrati nello staff per la stagione”, spiega il Managing Director, Vito Spalluto. L’obiettivo del corso di formazione, che verrà testato sulla cucina per essere poi ampliato ad altri reparti della struttura, è “dare ai ragazzi la possibilità di acquisire know how, fare esperienza ed entrare in un contesto giovane e dinamico”. Una proposta che risponde anche alla strategia di recruiting messa in campo dal resort: “Quest’anno tutte le attività rivolte al personale sono andate bene e questo ci ha garantito un’importante fidelizzazione, con almeno il 75% delle persone che tornerà anche l’anno prossimo. Per il personale che manca – conclude il manager – ci stiamo già muovendo con le attività di ricerca e selezione e con iniziative come l’Academy che ci danno sempre più la possibilità di costruire il team a nostra immagine e somiglianza”.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati