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5stelle* si espande e pensa globale

Investimenti importanti e idee chiare per un pms cloud nativo italiano dalla vocazione internazionale

Investimenti importanti e idee chiare per un pms cloud nativo italiano dalla vocazione internazionale

Di Giorgio Bini, 8 Dicembre 2016

Arrivato alla soglia dei mille clienti, il gestionale 5stelle* pensa in grande e guarda oltre ai confini italiani puntando deciso al mercato internazionale. «Si tratta di un passaggio naturale per un’azienda che offre servizi Saas basati sul cloud (Saas sta per software as a service, ndr)», spiega il business director Alberto Albrigi. «Tutto quanto ruota attorno al nostro pms viene infatti erogato tramite Internet ed è quindi fruibile da ogni parte dell’emisfero. Alla luce degli ottimi risultati ottenuti in Italia, se non avessimo fatto questo passo, probabilmente lei ora mi chiederebbe il perché. Certo, approcciare i mercati esteri richiede investimenti non banali e idee chiare: non si può per esempio prescindere da un’organizzazione multilingue (dal commerciale al supporto clienti), né ci si può esimere dal partecipare alle principali fiere internazionali, i cui costi sono decisamente impegnativi. Ma esistono anche problemi pratici che incidono pesantemente sulla nostra operatività. Si pensi, sempre per fare un piccolo esempio, alla differenza di fuso orario con un mercato molto interessante come l’America Latina».

Domanda. A proposito di fiere internazionali: come descriverebbe le vostre recenti esperienze all’Itb di Berlino e al Wtm di Londra?
Risposta. Diciamo che in entrambi i casi abbiamo già confermato la nostra presenza per il 2017. Il Wtm e l’Itb sono in effetti due tra le più importanti kermesse turistiche a livello mondiale: eventi che ci hanno permesso di prendere coscienza del grado di innovazione raggiunto dalla nostra azienda e di allargare il nostro focus competitivo dal “solito” contesto locale ad aziende che ancora oggi in pochissimi conoscono in Italia. Oggi i nostri competitor sono Internet company statunitensi, indiane, svizzere, tedesche, inglesi… Tutte che come noi si occupano di pms e fanno del cloud nativo il proprio grido di battaglia. Alcune di loro, peraltro, stanno programmando di entrare presto nel nostro mercato.

D. Cosa si apprende a confrontarsi con competitor di livello globale?
R. Si impara soprattutto che se hai una buona idea, non puoi accontentarti di crescere lentamente ma devi pensare globale fin da subito. È quello che fanno per esempio oggi molte aziende indiane. Ne ho conosciute parecchie che hanno raggiunto livelli di leadership non indifferenti. E lo stesso sta accadendo per diverse compagnie It attive a Berlino e a Barcellona: città che sono state in grado di catalizzare gli investimenti, creando una sorta di distretti della travel technology. Ma c’è pure una nota malinconica: a questi grandi eventi si impara anche che noi italiani siamo stimati ovunque per la moda, il cibo e il life-style in generale, ma che a volte siamo poco considerati in fatto di tecnologia. Eppure la realtà fortunatamente è diversa: non mancano infatti le nostre aziende attive nella travel technology, capaci di raggiungere buoni risultati all’estero e di godere di un’ottima reputazione.

D. Quale la differenza di approccio ai pms tra il mercato italiano e quello internazionale?
R. In realtà, gli hotel di ogni angolo del mondo hanno a che fare con clienti che si comportano più o meno allo stesso modo: prenotano, soggiornano, consumano al bar, frequentano la spa, pagano con la carta di credito… Tutti utenti che, come in Italia, utilizzano i principali portali di prenotazione e recensiscono gli hotel su TripAdvisor. Insomma, quando si parla di ospitalità, si può proprio affermare che tutto il mondo è paese. Una volta risolti i problemi tecnici legati alla lingua dell’interfaccia utente, alle differenti valute o alle segnalazioni obbligatorie, il nostro 5stelle* è risultato pronto per essere utilizzato ovunque: in Messico come in Grecia. La differenza sta piuttosto nel target: sui mercati esteri ci rivolgiamo soprattutto al segmento degli “albergatori innovatori”. A coloro, cioè, che considerano il cloud un «must to have», e che conoscono la differenza tra sistemi cloud nativi e sistemi migrati sul cloud. Che poi è davvero abissale!

D. In questo periodo avete anche proceduto al cambio di logo e claim. Come è legato, quest’ultimo aspetto, alle rinnovate prospettive della vostra azienda?
R. Più che altro abbiamo portato avanti un’operazione di restyling in forte continuità con il nostro passato. Abbiamo infatti mantenuto i colori del logo e ovviamente il nome, pur puntando maggiormente sul concetto di cloud, da cui deriva la maggior parte dei punti di forza della nostra proposta, in grado di distinguerci sul mercato italiano e internazionale. In particolare, oltre ad aver inserito la frase «native cloud» nella description, abbiamo aggiunto il classico elemento grafico della nuvoletta: insomma cloud, cloud e ancora cloud. Non solo: ora parliamo di «pms» e non più di gestionale, un termine forse meno conosciuto in Italia, ma che a livello internazionale rappresenta ormai uno standard comunicativo. Lo abbiamo fatto, perché riteniamo che anche gli albergatori italiani siano pronti per cambiare mentalità. Anzi, che lo debbano fare se vogliono accettare la sfida globale dell’ospitalità contemporanea.

D. Qual è perciò il valore aggiunto che potete oggi garantire agli hotel italiani, anche alla luce della vostra apertura ai mercati globali?
R. Quello di un’azienda che non si ferma e che continua a ricercare le migliori soluzioni tecnologiche e funzionali, confrontandosi con un panorama competitivo molto ampio. Ovviamente sempre con un occhio di riguardo alle esigenze degli operatori dell’ospitalità italiana, che resta pur sempre il nostro mercato di riferimento. E a riprova dei nostri continui sforzi di ricerca, abbiamo recentemente presentato, prima al Ttg di Rimini e poi al Wtm di Londra, l’ultimo nato fra i nostri touch tools: la serie di funzionalità che consentono agli operatori di lavorare direttamente da tablet e smartphone. Dopo il Pos mobile e l’Housekeeping mobile, dedicati all’addebito degli extra e alle attività di riordino delle camere, è arrivato così il Pocket Pms: uno strumento indispensabile per chi vuole rimanere aggiornato. Grazie a esso, con un semplice tap del dito sullo smartphone, è ora possibile inserire prenotazioni, effettuare il check-in, cambiare il prezzo di vendita sulle agenzie online o modificare la disponibilità. Sono sicuro che chi lo proverà non potrà più uscire senza.

Identikit di un gestionale
www.hotelcinquestelle.it

Poco più di tre anni dopo il lancio commerciale in occasione di Ttg 2013, il pms 5stelle* si appresta già a traguardare la soglia dei mille clienti entro fine anno: non solo piccole strutture con meno di 30 camere, ma anche numerosi alberghi con oltre 100 stanze e piccoli gruppi con più di mille camere hanno scelto 5stelle* per ottimizzare i propri processi gestionali e approfittare dei considerevoli risparmi economici che la tecnologia cloud nativa consente. Quelli legati all’infrastruttura hardware sono fra questi. 5stelle* dialoga in particolare con tutti i sistemi per la gestione ottimale dell’hotel: strumenti per la vendita online, revenue o reputation management systems, ma anche software tradizionali quali i lettori di documenti, i programmi per la room automation, i centralini e i sistemi contabili. 5stelle* è infine oggi connesso con le migliori piattaforme italiane e internazionali, e vanta partnership con le più note aziende della consulenza alberghiera.

Pocket Pms: una nuova prospettiva per l’albergatore

Per coloro che vogliono avere sempre la situazione sotto controllo, e per coloro che, gestendo piccole strutture, non possono staccarsi dal proprio planner, 5stelle* propone una add-on davvero utile. Pocket Pms è un touch tools che consente agli albergatori di avere sempre con loro, insieme all’immancabile smartphone o tablet, la situazione e gli indici più importanti dell’hotel: chi parte, chi arriva, la produzione giornaliera, il fatturato e l’incassato, tutte le nuove prenotazioni e i canali di provenienza… Dal Pocket è possibile per esempio verificare la disponibilità e inserire una prenotazione che arriverà dritta dritta sul planner in reception, aggiornando, tra l’altro, la disponibilità su tutti i canali online. Col Pocket Pms è inoltre possibile cambiare il prezzo su Booking.com dell’ultima camera rimasta e anche effettuare il check-in da tablet, mentre si offre un aperitivo al bar al cliente. Il tutto con la semplicità del touch.

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