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2023, l’anno della “non-normalità”

Dai “set-jetters” alle vacanze da cowboy, tutti i trend del turismo per il nuovo anno

Dai “set-jetters” alle vacanze da cowboy, tutti i trend del turismo per il nuovo anno

Di Serena Massa, 9 Dicembre 2022

Un po’ ce ne eravamo accorti, verrebbe da dire. Che dopo gli scossoni degli ultimi due anni e mezzo il turismo fosse profondamente cambiato tanto nella domanda quanto nell’offerta è questione con la quale operatori e addetti del settore fanno i conti quotidianamente. Ora, un’ulteriore attestazione arriva dai dati di Expedia Group che, per la prima volta, ha presentato una panoramica completa delle tendenze espresse dai viaggiatori, estrapolata dai dati su 17 Paesi dei suoi portali Expedia, Hotels.com e Vrbo. E ha confermato: il 2023 sarà un anno caratterizzato dalla “non-normalità”. Ma cosa intendono le Ota con questa espressione?
“Analizzando nel loro insieme i dati, vediamo un quadro dettagliato e solido dei viaggi nel 2023”, ha spiegato Jon Gieselman, presidente di Expedia Brands. “Stiamo assistendo a un aumento dei viaggi nelle capitali della cultura, a una nuova ondata di interesse per i soggiorni benessere e a una crescita della domanda per destinazioni all’aria aperta: non si tratta – sottolinea però – di una nuova tendenza, ma di persone che si orientano verso mete insolite, in quella che chiamiamo la ‘non normalità’”.
Un esempio? I set-jetters, ovvero coloro che prenotano un viaggio dopo aver visto una serie tv: questo diventerà un vero e proprio trend nel 2023, con film e serie tv destinati a diventare una delle principali fonti di ispirazione per i viaggi, anche più dei social media e al pari delle raccomandazioni di amici e familiari quando si tratta di scegliere la prossima meta. Tra le destinazioni più gettonate a livello globale figurano la Nuova Zelanda, i cui paesaggi quest’anno sono stati protagonisti di un’importante epopea fantasy, il Regno Unito, Parigi e New York, nonché le località balneari delle Hawaii.
Il nuovo anno segnerà anche il pieno ritorno del turismo culturale nelle città capaci di offrire esperienze artistiche e culturali, da Edinburgo a Lisbona, ma anche Tokyo, Dubai e Bangkok.
Per quanto riguarda l’ospitalità, il dato senza dubbio più interessante riguarda l’aumento di interesse per le strutture ricettive di fascia media. “I viaggiatori – spiegano da Expedia – cercano modi più efficienti per scoprire il mondo, senza compromettere il comfort o il fattore ‘cool’. Negli Stati Uniti, quasi un terzo dei viaggiatori ammette di essere più attento al rapporto qualità-prezzo rispetto al passato”. Non a caso, i dati di Hotels.com mostrano che l’interesse per gli hotel a tre stelle è aumentato di oltre il 20% a livello globale, con la preferenza espressa da un terzo dei viaggiatori per compiere nel corso dell’anno più viaggi in strutture a tre stelle piuttosto che un’unica esperienza di lusso.
Ancora a proposito di hotel, le Ota evidenziano come le nuove aperture attese per i prossimi mesi rispondano, a livello globale, alle nuove esigenze in evoluzione dei viaggiatori offrendo non solamente un luogo per dormire, ma anche ristoranti di alto livello e spazi di co-working, per esempio. Tra le opening più attese e da tenere d’occhio, ne segnalano anche due italiane, quelle del Six Senses di Roma e dell’Hotel La Palma, a Capri.
Il benessere rimane uno dei pillar della nuova domanda post-pandemia unita, tuttavia, alla “voglia di sperimentare qualcosa di più eccitante nel 2023” che, soprattutto per quanto riguarda i viaggiatori più giovani, sta portando alla ribalta destinazioni come Norvegia, Turchia, Svizzera, Islanda e Sri Lanka.
Sul fronte food, “fornire delle cucine attrezzate è un obbligo, in quanto i viaggiatori spesso hanno voglia di preparare in casa pranzi e cene durante i loro viaggi. Cucinare a casa può essere conveniente e quasi la metà dei viaggiatori statunitensi – dicono i numeri dei portali – usa questo metodo per ridurre i costi”. Nelle case vacanza private di Vrbo, le tre principali richieste sono la cucina esterna, il forno per la pizza e la friggitrice ad aria.
Infine, le “vacanze da cowboy”, ovvero le fughe verso mete rurali e selvagge, in case vacanza private con ampio spazio e viste incantevoli, capaci di rispondere al sempre più diffuso bisogno di “riconnessione” con la natura delle persone. Guardando al mercato americano, saltano subito in mente lodge e ranch in destinazioni come Montana e Colorado “ma la vacanza da cowboy non è limitata solo agli Stati Uniti. In Europa – evidenza ancora Expedia – i viaggiatori prenotano fienili e case riconvertite nelle campagne in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito”.

Una ventata di ottimismo (e di sostenibilità)

La ricerca di Expedia Group ha analizzato anche il sentiment degli addetti ai lavori evidenziando i più alti livelli di ottimismo dal 2020. La maggior parte dei professionisti prevede, infatti, che i viaggi di piacere (71%) e di lavoro (70%) torneranno ai livelli precedenti al Covid entro due anni. I viaggiatori hanno tenuto a galla il settore durante la pandemia e adesso tutti gli occhi sono puntati sul ritorno dei viaggi internazionali e d’affari. Infatti, più della metà (51%) degli operatori del settore afferma che i viaggi di lavoro sono la massima priorità della loro organizzazione nel 2023. Un altro dato emerso dai professionisti del settore mostra che i viaggiatori scelgono opzioni allineate con i loro valori personali, come la sostenibilità, l’inclusività e l’accessibilità. La maggior parte delle imprese di viaggio (60%) ha apportato modifiche nell’ultimo anno per garantire che i propri servizi siano inclusivi e accessibili. In effetti, la sostenibilità è a pari merito con il marketing come area di investimento più alta per il 2023, con un professionista del settore su cinque che ha dichiarato di voler investire su questo aspetto il prossimo anno.

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