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Airbnb: in Italia impatto economico da 20 miliardi

La piattaforma ha calcolato come il proprio mercato degli affitti brevi abbia generato lo scorso anno un valore pari, per la precisione, a 19,7 miliardi di euro, con un contributo stimato in posti di lavoro a tempo pieno pari a 139mila e si dice pronta a collaborare con le istituzioni per arrivare a un "quadro normativo pragmatico ed efficace" sulla gestione

La piattaforma ha calcolato come il proprio mercato degli affitti brevi abbia generato lo scorso anno un valo

Di Job in Tourism, 16 Luglio 2025

Ammonta a quasi 20 miliardi di euro l’impatto economico di Airbnb in Italia – il più alto finora registrato dalla piattaforma nel nostro Paese – con un contributo stimato in posti di lavoro a tempo pieno pari a 139mila.

I dati sull’indotto

A diffondere le stime è la stessa Airbnb che, secondo un’analisi indipendente di Nomisma, nel 2024 avrebbe generato attraverso il mercato degli affitti brevi un valore economico stimato di 19,7 miliardi di euro con, per ogni euro speso su Airbnb, altri tre generati nell’economia italiana.

Il patrimonio immobiliare e il CIN

La piattaforma è tornata anche sui numeri, spesso oggetti di discussione, relativi alla quota del patrimonio abitativo italiano destinato agli affitti brevi: una percentuale che Airbnb stima pari allo ’1,1% del totale – 0,12% se si considerano solamente le abitazioni interamente dedicate all’affitto breve e non utilizzate dal proprietario – a fronte di un 13% di immobili vuoti o sottoutilizzati.

Secondo la rilevazione di Nomisma, dalla definitiva introduzione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale lo scorso gennaio, gli annunci attivi di affitti brevi sulla piattaforma sono diminuiti del 15%, “a testimonianza di un miglioramento nella compliance del settore”, ha commentato la piattaforma.

Numeri a fronte dei quali Airbnb – che pure poche settimane fa era entrata in polemica con l’ospitalità tradizionale alberghiera, indicata insieme a voli low cost e crociere come la principale responsabile della pressione turistica sulle destinazioni italiane – riconosce come i dati crescano nei centri storici delle città d’arte e chiede “una regolamentazione nazionale equilibrata degli affitti brevi che protegga i centri storici, dia alle città strumenti per gestire i flussi turistici e distingua chiaramente tra host occasionali e professionali. L’azienda – ha detto Matteo Sarzana, Country Manager per l’Italia e l’Europa Sud-Orientale – è pronta a collaborare con le istituzioni per creare un quadro normativo pragmatico ed efficace, che permetta alle città di prosperare tutelando al contempo le opportunità per gli italiani comuni, metà dei quali sono donne che usano Airbnb per integrare il reddito o la pensione”.

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