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Turismo congressuale: Italia seconda al mondo

Si consolida il posizionamento dell'Italia nel segmento della meeting industry internazionale: secondo la classifica ICCA 2024, infatti, il Belpaese è nuovamente primo in Europa per numero di congressi, secondo al mondo solamente dopo gli USA. Roma, Milano, Bologna, Napoli, Firenze e Torino tra le città con i piazzamenti più alti

Si consolida il posizionamento dell'Italia nel segmento della meeting industry internazionale: secondo la cla

Di Job in Tourism, 20 Maggio 2025

L’Italia si conferma destinazione tra le più rilevanti a livello globale per il segmento turistico della meeting industry. A confermare il trend degli ultimi anni è la nuova classifica relativa al 2024 di ICCA, l’International Congress and Convention Association, che ha rilevato come il nostro Paese ha ospitato, nel corso dell’ultimo anno, 635 congressi internazionali, registrando la crescita più significativa tra i principali competitor europei, con 82 congressi in più rispetto al 2023. L’Italia consolida così il secondo posto al mondo, dietro solo agli Stati Uniti, che guidano la classifica con 709 congressi.

L’Italia e i congressi

La classifica ICCA rappresenta il principale indicatore a livello globale del turismo congressuale, basato sull’analisi dei congressi internazionali che si ripetono periodicamente e ruotano tra almeno tre Paesi. Non misura generici eventi, ma iniziative ad alta complessità organizzativa e rilevanza internazionale.

Secondo la rilevazione, l’Europa rappresenta oggi il 56% dei contenuti congressuali a livello mondiale: in questo scenario, l’Italia dimostra una crescita costante, confermata anche dalle performance delle città italiane: Roma si conferma nella top 10 mondiale, piazzandosi al 9° posto con 114 congressi internazionali; Milano compie un balzo significativo, passando dal 29° al 14° posto con 100 congressi, e si distingue anche come terza città al mondo per numero medio di partecipanti per congresso. Ottime anche le performance di Bologna, Napoli, Firenze e Torino, che insieme portano a sei le città italiane nella top 100 globale. In totale, l’Italia è rappresentata con 20 città nella top 300 ICCA, il numero più alto al mondo, e da 24 nella Top 400 ICCA.

Una crescita qualitativa

La crescita italiana – analizza il Convention Bureau Italia – non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: il Belpaese è infatti terzo al mondo per numero di congressi nel settore tecnologico e nel settore medico-scientifico, due ambiti chiave per lo sviluppo della conoscenza e per l’indotto di lungo periodo che questi appuntamenti portano con sé.

“I numeri parlano chiaro – ha commentato a proposito della classifica la presidente, Carlotta Ferrari -: l’Italia è non solo competitiva, ma in forte accelerazione. Cresciamo più dei nostri competitor europei e ci confermiamo in una posizione di leadership globale. Roma e Milano fanno un salto importante, ma è tutto il sistema che dimostra maturità, capacità di adattamento e visione. L’Italia è presente nei grandi flussi congressuali internazionali e riesce a distinguersi non solo per quantità, ma per la qualità e l’impatto dei contenuti”.

Un piazzamento, quello dell’Italia nella classifica ICCA, accolto con soddisfazione anche dagli albergatori: “Ottenere il secondo posto nella classifica ICCA, oltre ad essere motivo di orgoglio, rappresenta anche la conferma che si sta procedendo nella direzione giusta, riconfermandoci leader internazionali in termini di attrattività – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Questa conquista è ancora più significativa a fronte del dramma vissuto durante il periodo della pandemia nel contesto del turismo aziendale. Su questa nicchia così preziosa del comparto, specializzata in turismo di gruppo e dedicata all’organizzazione di convegni e meeting nel campo del business, si erano spente le luci: eravamo in blackout. Con oggi, possiamo dire che la luce è tornata e che, grazie ai nostri risultati, i riflettori sono fortemente orientati sull’Italia”.

 

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