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Di Lena al primo posto

Di Antonio Caneva, 10 Novembre 2006

È giunto alla quarantesima edizione il prestigioso «Prix culinaire international Pierre Taittinger», nato sotto la doppia egida dello champagne e della gastronomia, che mantiene ancor oggi la propria volontà di perseguire la sua missione: quella di difendere e promuovere i principi della grande cucina classica francese, nel rispetto e nello spirito dei grandi maestri della cucina d’Oltralpe. Tuttavia gli chef che vi partecipano, di nazionalità e cultura gastronomica diversa, contribuiscono con le proprie influenze, molteplici e multiculturali, ad arricchirne la grande tradizione.
Istituito dalla Maison Taittinger per ricordare Pierre Taittinger, il concorso mira a valorizzare il cosiddetto uomo in bianco, lo chef all’ombra dei fornelli, che attraverso questa competizione viene finalmente messo in luce, in onore a un certo tipo di cucina, capace di associare regole classiche e creatività. Organizzato e giudicato da autentici professionisti, il Prix Taittinger ha mantenuto nel corso degli anni quella serietà e rigore che lo hanno reso un punto di riferimento nei concorsi internazionali del settore.
Al Prix possono partecipare chef di età compresa tra 24 e 39 anni, con un’esperienza minima di otto anni nel settore, che lavorino in un ristorante. Ogni candidato, a prescindere dalla sua nazionalità, deve presentarsi nel paese in cui esercita la professione e che rappresenterà, nel caso sia selezionato. Ogni candidato deve lavorare da solo; è ammesso un unico chef per ristorante o locale.
Sono esclusi: i professori dei licei e delle scuole alberghiere, anche se questi istituti gestiscono un ristorante di applicazione aperto al pubblico; i cuochi che lavorano in un locale di ristorazione collettiva; i cuochi che lavorano presso un locale direttamente legato al gruppo Taittinger; i vincitori delle precedenti edizioni; i candidati che hanno partecipato almeno tre volte al concorso internazionale.
Disputato quest’anno in sette paesi (Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda, Svizzera e Giappone), vedrà la finale internazionale il 5 dicembre a Parigi, dove i cuochi partecipanti saranno giudicati dalla grande giuria internazionale composta dal presidente, Jacques Pourcel, ristorante «Le Jardin des Sens», Montpellier – Francia – 2 stelle sulla Guida Michelin, maître cuisinier de France; da una selezione di chef di nota reputazione, responsabili dei più grandi ristoranti francesi e stranieri, nonché dai presidenti delle principali associazioni di cuochi e dai precedenti vincitori del premio. Il loro numero è compreso tra 12 e 16, di cui due in cucina.
Due settimane prima delle prove, i vincitori di tutte le finali nazionali riceveranno, insieme alla convocazione, il tema generale della prova del concorso internazionale: un piatto principale (per esempio, pesce, crostaceo, carne, selvaggina, pollame…) accompagnato da tre contorni, il tutto presentato su un piatto. La sera della vigilia del concorso internazionale, il tema preciso verrà estratto a sorte alla presenza di un ufficiale giudiziario, insieme a un elenco di ingredienti, tra i quali il candidato sceglierà quelli di cui ha bisogno per eseguire la ricetta. Il francese è la lingua ufficiale del concorso internazionale e il comitato organizzatore provvederà a mettere traduzioni e interpreti a disposizione dei candidati stranieri. Il giorno del concorso, ogni concorrente disporrà di cinque ore per eseguire il suo piatto.
La finale italiana del Prix 2007, disputata a Milano, ha visto lo chef del Grand Hotel di Cesenatico, Angelo Giovanni Di Lena, conquistare il primo posto. Di Lena aveva già partecipato all’edizione 2006 aggiudicandosi il terzo posto. Quest’anno, dopo un attento lavoro e una preparazione di un anno, si è ripresentato al concorso vincendo meritatamente il primo premio. Nel prossimo numero di Job in Tourism ne presenteremo il percorso professionale e la ricetta vincitrice.
(Continua)

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