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L’impresa alberghiera e le diverse forme contrattuali: il Management contract

Di Giorgio Bianchi, 1 Settembre 2006

Nel numero 15 di Job in Tourism abbiamo affrontato il tema del Management contract parlando dei termini e delle condizioni che regolano questa tipologia di contratto, soffermandoci sui pro e contro del Mc per gli investitori-proprietari. In questo secondo numero della nuova rubrica curata da R&D hospitality, società che si occupa di research & development nel settore turistico-alberghiero, ci concentreremo sul Management contract (Mc) dal lato dell’operatore.

Analizziamo subito i pro e contro del Mc per gli operatori:
Pro:
•rapida diffusione del brand e possibilità di entrare in mercati-destinazioni con forti barriere all’ingresso;
•limitato impegno e rischio economico – finanziario oltre alla riduzione dell’indebitamento societario come previsto invece nei contratti di gestione;
•selezione e gestione diretta delle risorse umane e possibilità di valorizzare e formare risorse “locali” presenti sul territorio (assunte però dalla proprietà);
•riduzione dei rischi legati alla mancata conoscenza di tutti gli aspetti legislativi-fiscali locali.
Contro:
•ricavi legati ai risultati di gestione;
•rischio di risoluzione dei contratti / mancato rinnovo e conseguente uscita dal mercato:
•possibili vincoli contrattuali sulla pianificazione strategica e sviluppo di nuove iniziative sul territorio.
In Italia sono presenti diverse compagnie alberghiere, sia nazionali sia internazionali, che utilizzano il Mc. Una realtà italiana innovativa e in forte crescita, proprietaria di diverse strutture tra cui il Grand hotel di Rimini, Il Castello di Velona – Montalcino, l’Hotel Milano di Castione della Presolana, che ha deciso di operare anche attraverso contratti di Mc (oltre alle gestioni e acquisizioni) è Exclusive hotels of Italy.
«La politica di sviluppo del gruppo vede Ehi impegnata nella ricerca di strutture selezionate che rispondano a criteri di distinzione ed eleganza, situate in aree di forte richiamo storico-artistico e naturalistico», è quanto afferma il presidente Casto Iannotta.
«Nel valutare le strutture da integrare all’interno del gruppo – continua Iannotta -verranno presi in esame i seguenti criteri di valutazione: 1. location (città d’arte, destinazioni esclusive e di richiamo internazionale); 2. tipologia e dimensione delle strutture (hotel di charme e resort 5 stelle, dimore storiche e castelli caratterizzati dall’unicità degli aspetti architettonici con un numero minimo di 25 camere e un massimo di 150); 3. food & beverage (presenza di almeno un ristorante interno ed eventuale produzione enogastronomia diretta) ; 4. servizi (presenza di un centro benessere, spa e/o altri servizi volti al segmento leisure)».
La formula innovativa di Exclusive hotels of Italy, per venire incontro alle esigenze di proprietari e investitori, è quella di proporre una varietà di soluzioni contrattuali (dall’affiliazione al marchio, alla gestione, al contratto di management e all’acquisizione) attraverso l’offerta di exclusive service à la carte, tra cui: exclusive pricing, exclusive distribution, exclusive revenue management, exclusive cost and revenue control, exclusive technology, exclusive consulting, exclusive other services.
Una realtà di catena internazionale molto conosciuta e presente in Italia è Hilton che dispone di oltre 2 mila hotel in più di 80 paesi nel mondo e comprende anche prestigiosi marchi quali: Doubletree, Embassy suites, Hilton Garden, Homewood suites, Conrad hotels, Hampton inn, Hampton inn and suite e Scandic.
In Italia la catena è presente con i marchi Hilton e Scandic by Hilton in diverse città – Roma, Firenze, Milano, Palermo, Bari e Siracusa – e località turistiche, Sorrento e Castellaneta Mare e a breve con il marchio Hilton garden inn a Roma e Firenze
«La politica di sviluppo del gruppo vede Hilton impegnata nella ricerca di nuovi partner interessati sia al management contract sia al contratto di franchising», afferma Alan Mantin, direttore Development Sud Europa.
Il marchio Hilton è caratterizzato dai seguenti elementi:
location: città, aeroporti, destinazioni turistiche;
tipologia e dimensioni: upscale oltre le 200 camere;
servizi e standard: tipici di un prodotto upscale con servizi quali il room service 24-ore, il concierge, la ristorazione (colazione, pranzo e cena), la dimensione delle camere (standard 32 metri quadrati), la presenza di strutture per il fitness, la disponibilità di servizi per il business come il collegamento alla rete veloce e altri;
clientela: business, leisure e Mice.
Il marchio Hilton garden inn e/o Scandic by Hilton sono invece caratterizzati dai seguenti elementi:
location: città, aree urbane ed extraurbane, aeroporti;
tipologia e dimensioni: midscale oltre le 100/150 camere;
servizi e standard: per un midmarket di livello internazionale con molti dei servizi oramai standard, a prescindere dalla categoria come area fitness, collegamento veloce alla rete internet sia in camera sia nelle aree pubbliche. Essenzialmente le differenze con l’upscale sono da ricercarsi nella dimensione e finiture delle camere (standard 25/28 metri quadrati), nell’offerta ristorativa che è presente, ma meno impegnativa dal punto di vista organizzativo;
clientela: business, leisure e parzialmente Mice.
«I benefici di entrare in Hilton partono da lontano – continua Mantin -, sia a livello di assistenza nella progettazione e fattibilità di new project con la valutazione di esperti della compagnia, e in questi casi sono richiesti studi di mercato e ricerche condotti da società terze per la corretta individuazione del marchio più appropriato e di conseguenza il corretto investimento finanziario in fase di costruzione, sia attraverso il coordinamento, l’implementazione di standard internazionali, il trasferimento di know-how e l’inserimento nei canali di distribuzione e commercializzazione per gli alberghi già realizzati».
Interessante è il caso di Nuova Yardinia a Castellaneta-Mare in provincia di Taranto. La vicinanza all’aeroporto di Bari, l’accessibilità delle vie di comunicazione, la presenza nell’area di importanti attrazioni turistiche, di un centro congressi di grandi dimensioni e una struttura già realizzata, con standard e servizi non distanti ma da adeguare a quelli richiesti da Hilton, ha spinto il gruppo internazionale a investire nella realtà pugliese, a oggi poco conosciuta a livello nazionale e internazionale, attraverso un management contract.
g.bianchi@rdhospitality.it

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