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Cercasi interlocutore disperatamente

Di Floriana Lipparini, 4 Agosto 2006

Sul numero 13 di Job in Tourism avevamo pubblicato un comunicato di AineT che manifestava una forte preoccupazione in merito ad alcune forme di vendita proposte dai vari tour operator per incentivare i volumi in una situazione di mercato costantemente difficile.
Le proposte cui AineT si riferiva sono quelle definite “di ultima generazione”, chiamate “Paga Subito” o “Paga Prima”, in base alle quali, a fronte di un determinato sconto, il cliente accetta di saldare la pratica all’atto della prenotazione – quindi con largo anticipo rispetto alla data di partenza – e il distributore deve immediatamente trasferire il saldo al tour operator.
Queste promozioni di vendita – diceva tra l’altro il comunicato – sono ormai diventate la regola,aumentando così sensibilmente il rischio di esposizione finanziaria da parte delle adv. Infatti cosa succederebbe se, nel periodo intercorrente tra il saldo della pratica e l’effettiva partenza, il t.o.risultasse essere inadempiente per sopraggiunti problemi finanziari? Negli anni Ottanta problematiche come queste si discutevano all’interno di una sola associazione di un’unica categoria. In momenti come questi, infatti, nei quali nessun attore del mercato turistico è in grado di dare certezze e garanzie, purtroppo l’unico che ha il dovere di ottemperare rimane il distributore, peraltro senza ricevere certezze dai fornitori. Le reti distributive sono in cerca di un interlocutore in grado di discutere e affrontare in modo paritario queste problematiche: chi ha orecchie per intendere…
Intervistato in proposito, Adriano Biella, presidente di AineT, ci ha chiarito alcuni punti, spiegando l’origine della questione.
«In questi ultimi anni – dice – fra i tour operator si è registrata un’evoluzione allo scopo di ridurre al massimo possibile il ricorso al last minute e di incentivare altre formule di booking. Ora, com’è noto, si ricorre a promozioni di vendita in anticipo. Ma tutto questo non è stato concordato, i tour operator hanno deciso per conto proprio senza nemmeno consultarci, anzi hanno praticamente escluso la rete distributiva dal percorso decisionale, e hanno imposto queste novità a cose fatte. Eppure il contatto con il cliente l’abbiamo noi, siamo noi che ci mettiamo la faccia, siamo noi che corriamo i maggiori rischi… In teoria, come abbiamo detto nel comunicato, il tour operator potrebbe dover affrontare improvvisi problemi finanziari tra il saldo della pratica e l’effettiva partenza e le adv si ritroverebbero con il cerino acceso in mano. Senza contare che il nostro guadagno è minore, dal momento che il pacchetto costa meno».
Viene da chiedersi per quale motivo i tour operator abbiano trascurato di concordare il percorso con le adv, dal momento che fanno parte di una filiera le cui negatività si ripercuotono necessariamente su tutti gli anelli della catena.
«Negli ultimi anni noi rappresentanti delle agenzie di viaggi non riusciamo più ad avere un interlocutore certo, proprio ora che la difficile situazione di mercato non dà garanzie. Forse i tour operator credono di essere così forti da non aver bisogno della distribuzione? Forse credono che il booking on line possa bypassarci? Sarebbe un grave errore da parte loro. Come presidente di AineT rivendico il diritto di avere un interlocutore, ma devo constatare che Astoi e altre organizzazioni disertano il rapporto con gli altri soggetti della filiera. Eppure dovremmo essere uniti, ad esempio dovremmo rivedere tutti insieme il contratto di viaggio che, a fronte delle nuove situazioni, va ormai modificato».

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