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Ad Agrigento si continua a investire

Di Stefano Lombardini, 17 Febbraio 2006

Forte sviluppo di ricettività nella Valle dei Templi sospinta da finanziamenti pubblici di provenienza nazionale e comunitaria. La location è raggiunta da modesti flussi turistici, ma sono attese ancora nuove aperture di piccole e grandi strutture ricettive.
Il sistema turistico di Agrigento e della sua provincia esprime bassi indici di performance, con tassi di occupazione alberghiera inferiori al 50% e ricavi altrettanto modesti, per la discreta economicità generale del soggiorno, in linea con il minor costo della vita rispetto alla media delle città d’affari italiane.
In Sicilia la rete automobilistica si basa essenzialmente su collegamenti che percorrono il perimetro della costa, mentre, all’interno dell’isola, l’autostrada Palermo-Catania collega anche le città di Caltanissetta ed Enna. Nonostante la rete stradale delle due metropoli siciliane presenti fenomeni di congestione, il collegamento autostradale (gratuito) tra gli aeroporti di Palermo Punta Raisi e di Catania Fontanarossa favorisce un comodo raggiungimento di Agrigento: il turista in auto o la comitiva in pullman possono facilmente individuare la destinazione imboccando l’uscita autostradale di Caltanissetta per poi proseguire lungo la strada statale fino alla costa di Porto Empedocle. La distanza tra Agrigento e gli aeroporti, pressoché equidistanti, viene percorsa in meno di tre ore di viaggio.
La città mostra poli di ricettività alberghiera ben identificabili, che mettono in luce anche i relativi target di clientela: il centro storico, che si affaccia sulla spettacolare Valle dei Templi, trattiene un turismo individuale, sia business traveller che leisure; il nuovo quartiere commerciale Villaggio Mosè, con presenza di strutture alberghiere di grandi dimensioni, ha una particolare vocazione alla gestione del turismo organizzato dei bus operator e si rivolge anche a budget traveller; infine la spiaggia di San Leone, destinata a un turismo balneare di genere tradizionale ovvero stagionale e di lunga permanenza. La presenza degli alberghi in poli così concentrati e distinti incrementa il livello di concorrenza, ma allo stesso tempo individua location più facilmente riconoscibili per il traveller market della domanda.
Agrigento gode del privilegio di un patrimonio storico e monumentale di eccellenza, di un’ubicazione baricentrica nell’isola, particolarmente favorevole per l’ospitalità di gruppi in tour. Rappresenta anche una location che offre un’immediata combinazione di offerta culturale e soggiorni leisure. La presenza di palme e di ampi spazi verdi attorno a numerosi alberghi li rende molto gradevoli e ben integrati nel contesto ambientale naturale del territorio. Sono 25 gli hotel, per un totale di quasi 1.400 camere e oltre 2.600 posti letto. Erano 18 le strutture nel 1995, con poco più di mille camere. Il maggiore contributo all’ampliamento dell’offerta è venuto dall’apertura di alberghi 4 stelle di medio-grandi dimensioni.
Sono attesi peraltro sul territorio della Valle dei Templi nuovi investimenti alberghieri sempre nella fascia upscale, 4 stelle, che potrebbero portare a una trentina il numero delle strutture ricettive e a oltre 3mila unità il numero complessivo di posti letto.
La Sicilia sta affrontando la congiuntura turistica con forti campagne promozionali, soprattutto sui mercati esteri. Agrigento è prevalentemente destinazione leisure; molto scarso il turismo d’affari. Invidiabile la quota di clientela straniera: 45%. I tedeschi, seguiti dai francesi e dagli americani sono ai primi tre posti della graduatoria di presenze straniere. La località viene individuata dai turisti come semplice sede di una tappa nelle escursioni che interessano l’intera isola. Le soste sono generalmente di una o due giornate.
Agrigento è investita da questo forte escursionismo, ma registra scarsi flussi turistici stanziali; tuttavia mostra un altissimo indice di densità alberghiera, tre volte superiore, ad esempio, a un’altra città d’arte come Ravenna. Inferiore al 50% il tasso di occupazione negli alberghi business di medio-grandi dimensioni. Ricavo medio camera nei mesi di alta stagione (agosto-settembre) compreso tra i 65 e i 70 euro.
Per nuovi entranti l’azione su mercati così asfittici in termini di domanda stanziale risulta piuttosto rischiosa, e i fatturati che possono essere generati dalla domanda non sembrano in grado di sostenere i costi gestionali richiesti da una conduzione manageriale, soprattutto se di catena.

lombardini@teamwork-rimini.com

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